Una rara e preziosa edizione delle Vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori di Giorgio Vasari composta da tre volumi che furono pubblicati da Giunti a Firenze nel 1568 e hanno la peculiarità di recare numerose annotazioni, come quelle del pittore Federico Zuccari (1539-1609).
Ad aggiudicarsela è stata la biblioteca comunale degli Intronati, istituzione del comune di Siena, in un’asta da Pandolfini lo scorso mercoledì 15 dicembre 2021, per un prezzo ottimo – la base d’asta di 35mila euro – rispetto al valore che riveste l’opera più nota di Giorgio Vasari e che è considerato il primo trattato moderno di storia dell’arte. Architettura, pittura e scultura dei più grandi artisti, da Cimabue in poi sono racchiusi nei tre volumi. Per il sindaco Luigi De Mossi la Biblioteca si è aggiudicata “un esemplare di notevole valore per gli studi storico artistici e di eccezionale interesse per Siena”.
La preziosa opera che è stata acquistata dalla Biblioteca “riveste però anche un altro motivo di straordinario interesse poiché si tratta proprio di quello utilizzato dallo studioso Gaetano Milanesi per le due edizioni delle Vite di Vasari da lui curate, prima nel 1846-1857 e poi tra 1878 e 1885-spiegano dal Comune-. Il terzo libro era appartenuto al cavalier Alessandro Saracini che fu Soprintendente all’Istituto di Belle Arti e partecipò all’intensa vita culturale senese a cavallo delle due metà del secolo XIX. Dopo l’impiego di Milanesi – che trascrisse abbondantemente, ma non integralmente, le note dello Zuccari – di questi volumi delle Vite si era smarrita ogni traccia, tanto che la maggior parte degli studiosi li riteneva ormai perduti“.
“Segni ‘parlanti’ presenti nel primo e nel terzo volume consentono di tracciare con una certa precisione le vicende dell’esemplare che passò probabilmente assai presto in mani senesi, dal momento che sul loro frontespizio compare una nota di possesso di Alfonso Landi-proseguono-, autore alla metà del Seicento di quel ‘Racconto’ del Duomo di Siena che Enzo Carli dette alle stampe nel 1992 e del quale la Biblioteca conserva due copie manoscritte. Il forte legame di queste Vite con la Biblioteca comunale degli Intronati – della quale Gaetano Milanesi fu bibliotecario – è ribadito inoltre dal fatto che proprio l’istituzione senese conserva tutte le ‘carte Milanesi’, ovvero i manoscritti e i carteggi sia di Gaetano sia di Carlo Milanesi-continuano dal Comune-. Una storia, almeno per qualche tempo, diversa deve aver avuto il secondo volume delle Vite compreso nel lotto proposto dalla casa d’aste: sembra infatti certo che sia stato accostato alla coppia ‘senese’ solo in epoca più tarda. È tuttavia non soltanto elemento essenziale per l’unitarietà dell’opera, ma anch’esso esemplare degno di interesse, sia per la presenza di un disegno in corrispondenza della vita del Correggio, sia perché – prima di entrare a far parte della biblioteca del medico ligure Giovanni Saverio Carenzi, attivo a Urbino – appartenne al pittore genovese Cesare Corte”.
“La possibilità di un esame diretto dopo più di un secolo e mezzo condurrà certamente a nuove scoperte e puntualizzazioni sulla storia dei volumi e sul contenuto delle note manoscritte, così come un confronto con gli esemplari postillati da Zuccari conservati a Parigi e Madrid consentirà di meglio definire la cronologia e la portata critica e documentaria delle postille del grande pittore manierista”, chiosano da palazzo Pubblico.
(La foto è di Alberto Cipriani della ditta Industrialfoto.)