Approvati dalla giunta regionale, nel corso della sua ultima seduta, gli indirizzi per la realizzazione dei percorsi di formazione per soggetti operanti in ambito di interventi assistiti con animali. L’atto era una delibera congiunta delle assessore Cristina Grieco (istruzione, formazione e lavoro) e Stefania Saccardi (diritto alla salute, welfare e integrazione socio-sanitaria). La delibera è stata presentata stamani dal presidente Enrico Rossi nel corso del briefing con i giornalisti, assieme all’assessore Cristina Grieco.
“In Toscana la Pet therapy è una realtà consolidata negli ospedali e anche nelle scuole – ha detto Cristina Grieco – Per esempio, per l’inclusione dei disabili, soprattutto bambini con spettro autistico. Gli operatori che dovranno fare questi interventi dovranno essere in possesso dei requisiti della formazione. E’ una bella occasione di formazione per i giovani che abbiano questa predisposizione”.
“La Toscana è stata tra le prime regioni a mettere in atto esperienze di Pet therapy – ricorda l’assessore Stefania Saccardi – Forti di queste esperienze, gli esperti toscani hanno collaborato alla stesura delle linee guida nazionali (2015). E la Toscana è stata anche la prima regione che ha regolato l’accesso di animali d’affezione al capezzale delle persone ricoverate, riconoscendo nel rapporto paziente-animale un elemento favorevole nel percorso di umanizzazione delle cure. E’ di pochi giorni fa’ la notizia della visita del cane Artù al padrone che otto anni fa’ lo aveva salvato e adottato, e che ora è ricoverato in terapia intensiva a Santa Maria Nuova. L’incontro si è svolto secondo le regole di igiene e sicurezza previste dal “pet visiting”.
Per garantire che gli interventi assistiti con gli animali nei reparti ospedalieri e in tutte le situazioni in cui la presenza di un animale può avere una funzione terapeutica avvengano in maniera corretta e sicura, al fine di tutelare sia la salute del paziente che il benessere dell’animale impiegato, nel 2015 sono state emanate le “LInee guida nazionali per gli interventi assistiti con gli animali (IAA)”. La Regione Toscana ha recepito queste linee guida (alla cui stesura peraltro aveva collaborato), adottando, con la delibera approvata lunedì scorso, ulteriori modalità operative in materia di formazione professionale.
Tutte le figure professionali e gli operatori che svolgono la loro attività in ambito di interventi assistiti con animali devono essere in possesso di una formazione specifica, acquisita in base ai criteri stabiliti dalle linee guida nazionali. I percorsi formativi sono articolati sulla base di tre livelli: propedeutico, base e avanzato. I requisiti di accesso per il livello propedeutico sono il possesso del diploma di scuola secondaria di primo grado e i 18 anni di età. I corsi per il livello base (successivo al propedeutico) sono differenziati per le diverse figure professionali: coadiutore del cane e animali di affezione, del gatto e del coniglio, del cavallo, dell’asino. L’ultima tappa è il corso di livello avanzato, che ha una durata minima di 120 ore. Tutti i docenti dei corsi, oltre al titolo di studio congruo all’area formativa, devono essere in possesso di specifica formazione e comprovata esperienza in materia di IAA, in coerenza con le linee guida nazionali e la normativa regionale.
In Toscana la Pet therapy è da tempo una realtà consolidata, presente in quasi tutti gli ospedali e utilizzata in maniera sempre più strutturata come importante strumento terapeutico. Agli animali è riconosciuta la capacità di migliorare il benessere psicofisico dei pazienti, siano essi bambini, adulti, anziani, disabili. All’ospedale pediatrico Meyer i cani “lavorano” in tutti i i reparti, compresa la neuropsichiatria, e a Careggi entrano anche in rianimazione. Anche a Siena ormai i corsi sono attivi da tempo, se interssati ci si può rivolgere anche alla Pubblica Assistenza.