A confermarlo è stato lo stesso presidente della Regione, Eugenio Giani: dal 4 dicembre la Toscana potrà ritornare zona arancione.”Siamo arrivati con il tracciamento quasi al 100%, oggi per la precisione al 98%, mentre eravamo al 37% circa un mese fa. Ora la Toscana è allineata a condizioni che oggi sono quelle di zona arancione, anzi io direi di zona gialla”, ha spiegato. “Ne ho parlato con il ministro Speranza: dobbiamo rispettare le procedure di legge per rientrare quanto meno in zona arancione – afferma-. Oggi la Toscana è zona rossa e lo deve essere per legge per 14 giorni”.
“Per come è stato concepito il Dpcm per risalire bisogna garantire continuità di condizioni migliori per 14 giorni – aggiunge Giani – Noi siamo partiti il 15 novembre e questo periodo di 14 giorni finirà il 29 novembre, domenica prossima. Il ministro Speranza mi ha detto che non possiamo anticipare, dobbiamo rispettare le norme; quindi io farò un provvedimento che ci porta fino alla prima riunione del Comitato tecnico scientifico del 3 dicembre. Venerdì 4 dicembre Speranza potrà firmare l’ordinanza che riporta la Toscana in zona arancione. Dobbiamo, quindi, avere la pazienza di aspettare questi pochi giorni”.
I contagi negli ultimi 14 giorno hanno dato un forte segno di regressione, perciò, questo sarebbe il motivo che ha spinto il Governo a decidere di cambiare colore alla Regione Toscana. Nonostante tutto, dopo più di due settimane, la Toscana torna ad assaporare un po’ di libertà.
Zona arancione, ecco cosa prevede il Dpcm
Spostamenti – Vietati gli spostamenti in entrata e in uscita da una Regione all’altra e da un Comune all’altro, salvo comprovati motivi di lavoro, studio, salute, necessità. Raccomandazione di evitare spostamenti non necessari nel corso della giornata all’interno del proprio Comune.
Cosa chiude? – Chiusura di bar e ristoranti, 7 giorni su 7. L’asporto è consentito fino alle 22. Per la consegna a domicilio non ci sono restrizioni.
Cosa si potrà fare e cosa invece no?
Ristorazione – “È consentito entrare solo per la ristorazione con asporto, laddove consentito fino alle ore 22, sempre con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze e comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale ed evitando assembramenti”, è quanto si legge nella Faq per la zona arancione del sito del Governo. Anche per la zona arancione , “i ristoranti degli alberghi sono aperti per i clienti che vi alloggiano” e quindi “è consentita (senza limiti di orario) la ristorazione solo all’interno dell’albergo o della struttura ricettiva in cui si è alloggiati. Qualora manchi tali servizio all’interno del proprio albergo o della propria struttura ricettiva il cliente potrà avvalersi di una ristorazione mediante asporto o mediante consegna “a domicilio” (eventualmente organizzata dall’albergo), nei limiti di orario consentiti, con consumazione in albergo”.
Spostamenti – “Nell’area arancione è consentito spostarsi esclusivamente all’interno del proprio Comune, dalle 5 alle 22, senza necessità di motivare lo spostamento. Dalle 22 alle 5 sono vietati tutti gli spostamenti, ad eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute “, continua la Faq del Governo .”Inoltre sono vietati, 24 ore su 24, gli spostamenti verso altri Comuni e verso altre Regioni, ad eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, motivi di studio o di salute o per svolgere attività o usufruire di servizi non disponibili nel proprio Comune (per esempio andare all’ufficio postale o a fare la spesa, se non ci sono tali uffici o punti vendita nel proprio Comune).
“Sono comunque consentiti gli spostamenti, verso qualsiasi area, che siano strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza, se prevista”. È sempre consentito il rientro al proprio domicilio, abitazione o residenza. “Con riguardo alle abitazioni private, è fortemente raccomandato non ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza – si legge-. È consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi”.
Autocertificazione – “Dalle 5 alle 22 non è necessario motivare gli spostamenti all’interno del proprio comune. Per spostamenti verso altri Comuni, nonché dalle 22 alle 5 anche all’interno del proprio comune, si deve essere sempre in grado di dimostrare che lo spostamento rientra tra quelli consentiti, anche mediante autodichiarazione che potrà essere resa su moduli prestampati già in dotazione alle forze di polizia statali e locali”.
Seconde case – “L’accesso alla seconda casa è sempre consentito dalle 5 alle 22 nel proprio comune”, poi il testo aggiunge “dalle 22 alle 5, o se si trova in un altro comune, è consentito solo se dovuto alla necessità di porre rimedio a situazioni sopravvenute e imprevedibili (quali crolli, rottura di impianti idraulici e simili, effrazioni, ecc.) e comunque secondo tempistiche e modalità strettamente funzionali a sopperire a tali situazioni”.
Assistenza verso parenti o amici non autosufficienti – “E’una condizione di necessità e quindi non sono previsti limiti orari. Nel caso si tratti di persone anziane o già affette da altre malattie, ricordate però che sono categorie più vulnerabili e quindi cercate di proteggerle dai contatti il più possibile”.
Sono separato/divorziato, posso andare a trovare i miei figli minorenni? – “Sì. Gli spostamenti per raggiungere i figli minorenni presso l’altro genitore o comunque presso l’affidatario, oppure per condurli presso di sé, sono consentiti anche tra Comuni di aree differenti. Tali spostamenti dovranno in ogni caso avvenire scegliendo il tragitto più breve e nel rispetto di tutte le prescrizioni di tipo sanitario (persone in quarantena, positive, immunodepresse etc.), nonché secondo le modalità previste dal giudice con i provvedimenti di separazione o divorzio o, in assenza di tali provvedimenti, secondo quanto concordato tra i genitori”.
È possibile spostarsi per accompagnare i propri figli dai nonni o per andargli a riprendere all’inizio o al termine della giornata di lavoro? – “È possibile ma fortemente sconsigliato, perché gli anziani sono tra le categorie più esposte al contagio da covid-19 e devono quindi evitare il più possibile i contatti con altre persone” , prosegue il testo della Faq. “Pertanto, questo spostamento è ammesso solo in caso di estrema necessità, se entrambi i genitori sono impossibilitati a tenere i figli con sé per ragioni di forza maggiore – si legge ancora -. In tale caso i genitori possono accompagnare i bambini dai nonni, percorrendo il tragitto strettamente necessario per raggiungerli e recarsi sul luogo di lavoro, oppure per andare a riprendere i bambini al ritorno. Ove possibile, è assolutamente da preferire che i figli rimangano a casa con uno dei due genitori che usufruiscono di modalità di lavoro agile o di congedi.