Francesco Frati è in rampa di lancio per la presidenza di Toscana Life Sciences: il prossimo 17 ottobre si riunirà il consiglio di indirizzo e in quell’occasione il professor Frati, già rettore dell’università, dovrebbe prendere il posto di Fabrizio Landi che ha rassegnato le proprie dimissioni.
A comunicarlo, con una nota formale, la stessa TLS che ha ringraziato per l’impegno un presidente che era alla guida dell’incubatore da dieci anni. Ma che avrebbe rassegnato le dimissioni, Landi lo aveva dichiarato in occasione della presentazione del bilancio 2023 prima, in una intervista a La Nazione poi, lasciando intendere che non avrebbe aspettato la scadenza naturale prevista per la primavera del 2025 per non lasciare vacante l’incarico troppo a lungo.
Dieci anni alla guida di TLS sono stati tanti e non sempre alle stelle – all’inizio per farla crescere e poi nel finale, con un bilancio disastroso che segnava quasi cinque milioni di disavanzo – . In mezzo, una serie di attività che avevano fatto crescere e non poco l’incubatore di ricerca scientifica.
La grande occasione (e poi il malanno) per TLS era arrivata con la pandemia: gli anticorpi monoclonali, che avrebbero dovuto essere una risposta al Covid. I vaccini ancora erano lontani e la scoperta, sotto l’intuizione di Rino Rappuoli (a capo della divisione Mad Lab), sembrava essere una via di fuga dall’incubo. La politica tutta brindava così all’eccellenza italiana. ma quando a fine 2020 venivano distribuiti i vaccini, degli anticorpi monoclonali non c’era ancora nemmeno l’ombra.
Eppure quell’esperienza si rivelò un’occasione (anche) grazie alla politica, in quel momento perché l’allora ministro della salute Roberto Speranza arrivò a Siena nel 2022 e parlò con entusiasmo di Biotecnopolo, di fondi ( poco meno di 400 milioni) e di Tls che sarebbe stata base operativa del centro antipandemico e del Biotecnopolo stesso. Tanto che Tls rientrava anche tra i soci fondatori, insieme a quattro ministeri: quello della Salute, quello della Ricerca e università, quell’Economia e quello dello Sviluppo economico (oggi delle imprese e del made in Italy). Ma se il riscatto era dietro l’angolo, il governo Meloni lo ha calciato più lontano: Tls estromessa dai soci fondatori e fondi tagliati di 135 milioni (ovviamente tutto sulla carta perché ancora non esiste nulla di concreto riguardo alla parte economica).
Ma intanto il lavoro, i progetti erano andati avanti forse anche troppo, in previsione di quel nutrito stanziamento e di qui si arriva al disastroso buco di bilancio che mette alle strette tutti. Viene presentato un nuovo piano industriale, ma è risolutorio l’intervento della Fondazione Mps.
Il 17 ottobre si riunirà dunque il consiglio di indirizzo e a quel punto si dovrebbe ufficializzare il nuovo presidente che sembra aver trovato un punto d’incontro nel nome di Francesco Frati, professore universitario brillante e che ha dimostrato grandi qualità anche gestionali e di pubbliche relazioni alla guida dell’Ateneo. Il lavoro sarà difficile ma potrebbe intravedersi – e il condizionale è d’obbligo- uno spiraglio di distensione per Tls nell’ambito del Biotecnopolo.
Katiuscia Vaselli
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