Sarebbe stato colpito al petto da un tubolare in ferro Manuel Cavanna, il giovane operaio 23enne morto a seguito di un incidente sul lavoro in località Tre Berte a Montepulciano.
Questo è quanto si apprende anche se resta da chiarire la dinamica di ciò che è accaduto. La tragedia è avvenuta in tarda mattinata ed il ragazzo si trovava in un’azienda che produce boxe per cavalli e lavorazioni in ferro. Purtroppo sono stati vani i tentativi di soccorso da parte dei sanitari del 118 dell’Asl, che sono stati allertati poco prima delle 13.
Sul posto sono intervenuti anche l’automedica dell’ospedale di Nottola, l’elisoccorso Pegaso 1, l’ambulanza della Pubblica Assistenza di Chianciano Terme, i vigili del fuoco, i carabinieri e il personale di Prevenzione igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro. Sul posto stanno arrivando i magistrati. Il giovane era residente a Cortona. “Perdere la vita sul luogo del lavoro è un fatto drammatico che non dovrebbe mai accadere e che chiama ciascuno di noi, per la propria parte, a fare di più”, ha detto Michele Angiolini, sindaco di Montepulciano, che si è recato subito sul posto. “Esprimiamo vicinanza e cordoglio alla famiglia del ragazzo”, ha aggiunto.
Nell’esprimere il suo cordoglio verso la famiglia il cardinale Augusto Paolo Lojudice, vescovo della diocesi di Montepulciano, ha ricordato le parole del Pontefice: “Papa Francesco su questo tema è stato chiaro: ‘la sicurezza sul lavoro è come l’aria che respiriamo: ci accorgiamo della sua importanza solo quando viene tragicamente a mancare, ed è sempre troppo tardi!’
Dai sindacati interviene la Cisl di Siena: “Ancora morte sul lavoro. Non possiamo più tollerare questo scempio. Come Cisl di Siena e come Fim Cisl Toscana esprimiamo piena solidarietà alla famiglia del giovane lavoratore originario di Cortina deceduto sul lavoro. Non possiamo più accettare questa scia di sangue con l’auspicio che quanto prima posa essere chiarita la dinamica dell’incidente e le eventuali responsabilità .Purtroppo, il tragico evento di oggi ha disatteso nuovamente tutti i buoni propositi di questi giorni che, come Cisl, stavamo portando avanti. La sicurezza nei luoghi di lavoro è la priorità del sindacato e deve diventarlo anche per il Paese. Da tempo diciamo che questa è diventata una vera e propria emergenza nazionale e non più rimandabile. Si lavora per vivere non per morire. Indignarsi non basta. Dobbiamo fermare questa carneficina”.
E secondo il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo si fa sempre più urgente l’adozione di iniziative capaci di contrastare e azzerare il fenomeno delle continue morti sul lavoro