Turismo, va bene Siena nei primi otto mesi del 2024: le presenze aumentano del 5%

Nel suo complesso il territorio della provincia di Siena può sorridere: la gran parte delle zone del territorio, tranne l’Amiata, registrano un aumento dei flussi turistici nei primi otto mesi del 2024.

A confermarlo è l’Irpet, l’istituto regionale della programmazione economica, che ha fotografato la situazione in una nota congiunturale. Va bene l’ambito delle Terre di Siena (che comprende il capoluogo, i comuni di Val di Merse e Val d’Arbia, Rapolano Terme, Monteriggioni): in un anno le presenze sono aumentate di oltre il 5%.

Crescite più contenute invece in Val d’Orcia, Val di Chiana, Val d’Elsa e Chianti: le prime due aree registrano incrementi del 3%, di poco superiore all’1% è la variazione in Val d’Elsa, mentre per l’ultima zona l’aumento è nell’ordine di qualche decimale. Va male, come detto, l’Amiata che registra una decrescita di quasi 15 punti percentuali anno su anno.

Il saldo rispetto al pre-covid, e cioè il 2019, resta però in positivo per le municipalità del Monte. E lo stesso vale per la Val d’Orcia, che rispetto al periodo pre-pandemico sale di oltre il 20%. Bene anche le Terre di Siena, che vanno oltre il 15%.

Per il nostro ambito poi un’altra notizia positiva arriva dal come si sono distribuiti gli arrivi di turisti: è infatti più marcata la variazione di presenze quando viene fatto un confronto tra i primi cinque mesi di questo anno (quindi in bassa stagione) e lo stesso periodo del 2023. Nei mesi estivi, da giugno ad agosto, l’incremento è stato più basso.

A livello regionale nel documento l’Irpet segnala che gli affitti brevi “si confermano il fenomeno emergente in grande crescita (+27,2%), pur se amplificata dalla loro progressiva emersione statistica”, mentre “una sostanziale stabilità riguarda le presenze negli alberghi di fascia qualitativa più alta a 5 e 4 stelle, anch’essi tipici delle maggiori città e borghi d’arte”.

Nel medio periodo, prosegue l’istituto,  “locazioni, agriturismo e alberghi a 5 stelle si confermano le categorie che meglio hanno superato la crisi del covid. Ancora molta strada resta agli alberghi a 4 stelle e alle categorie alberghiere low cost per recuperare i volumi precedenti il 2019”.

MC