Sono esattamente 25 anni che l’Associazione nazionale Città dell’Olio lavora per promuovere – anche da un punto di vista turistico – i territori italiani a maggiore vocazione olivicola.
Conosco bene l’argomento per aver collaborato a lungo con le Città dell’Olio ed anche se sono ormai passati vent’anni da quella mia esperienza, resta intatta la mia gratitudine per avermi fatto conoscere un’Italia meravigliosa e nascosta, assaggiando centinaia di oli extravergine di oliva. Un patrimonio di sapori che in questi anni è ancora migliorato sul piano della qualità e che dunque merita di essere visitato durante ogni mese dell’anno.
Perché se è vero che l’olio non ha la capacità di attrazione turistica che ha il vino (in gergo tecnico si dice che “non fa turismo”), questo non è necessariamente un difetto. Anzi, permette di utilizzare l’olio come chiave di accesso a territori ancora intatti e che conservano una autentica impronta rurale. Romano Prodi ha raccontato tante volte che la scelta del simbolo dell’Ulivo per la sua vittoriosa campagna elettorale del 1996 venne fatta nella consapevolezza che questa pianta è amata veramente da tutti gli italiani.
Vi consiglio quindi di andare sul sito dell’Associazione nazionale Città dell’Olio e di scegliere uno degli oltre 300 territori aderenti, con la sicurezza di non poter davvero sbagliare.
Personalmente, mi permetto volentieri due suggerimenti, per condurvi un po’ fuori dalle aree che vengono immediatamente associate agli olivi.
Il primo itinerario è nel Lazio ed intreccia la Strada dell’Olio di Canino, in provincia di Viterbo, con la Strada dell’Olio della Sabina, nella provincia di Rieti, di fatto costruita attorno all’Abbazia di Farfa ed il gigantesco Olivone di Canneto, una pianta che da almeno 700 anni domina il paesaggio della zona.
Il secondo itinerario è invece al nord. Parte da Brenzone sul Garda, costeggia l’omonimo Lago (che è terreno fertilissimo per l’olio extravergine di oliva) fino a Cavaion Veronese, si sposta poi verso est fino ad Arquà Petrarca, per poi attraversare il Veneto e la Venezia Giulia, fino a Muggia, deliziosa località di mare, proprio di fronte a Trieste.
Roberto Guiggiani