Tutti a Pienza il 26 dicembre!

Ve lo dico con congruo anticipo, così potete organizzarvi nel modo migliore: ci sono almeno 3 motivi per trascorrere a Pienza il 26 dicembre, giorno di Santo Stefano.

Il primo, naturalmente, è lo splendore di questa “città ideale” del Quattrocento, patrimonio dell’umanità dell’Unesco, disegnata dall’architetto Bernardo Rossellino su desiderio di Papa Pio II, al secolo Enea Silvio Piccolomini, per dare gloria eterna al suo borgo natale di Corsignano. E questo è un motivo che in verità vale 365 giorni all’anno, anche se l’armonia e la bellezza di Pienza non finiscono mai di sorprendere e farsi amare.

Ma il 26 dicembre 2017 ci sono altri due ottimi motivi per affrontare un piacevole viaggio. Il primo è la tradizionale mezza maratona di 21 km, che parte ed arriva in Piazza Pio II. L’ho corsa due volte (la prima sotto il nevischio, la seconda con un sole primaverile) e vi posso assicurare che è uno dei percorsi più belli della Toscana, soprattutto quando anche la nebbia si mette a giocare con le colline della Val d’Orcia. Un piacere che – ve lo posso assicurare – non è riservato soltanto ai podisti. Anzi, “inseguire” a rispettosa distanza, si intende, il sempre colorato gruppo di persone che corre, permette di raggiungere luoghi, altrimenti difficilmente praticabili quando non ci sono le frecce che indicano il percorso della mezza maratona. L’occasione per fare bellissime fotografie, davvero in luoghi insoliti, è una delle migliori per godersi il giorno dopo il Natale in famiglia.

Ma c’è ancora un motivo – incredibile, vero? – per andare a Pienza proprio il 26 dicembre: ed è l’inizio del tradizionale “Torneo del gioco popolare del panforte” nel loggiato del palazzo comunale, giunto alla sedicesima edizione, e che si conclude il 30 dicembre. Sponsorizzato dal panforte Fiore, il torneo vedrà schierate 32 squadre, in larga parte in gran parte formate da cittadini pientini, ma non mancano alcuni lanciatori “forestieri”, autentici campioni ingaggiati nei dintorni per conquistare la vittoria finale.

Sul sito del Comune di Pienza si descrivono in maniera molto chiara le regole del gioco.

foto di repertorio

L’obiettivo è quello di lanciare un panforte (cito testualmente: “celeberrimo dolce senese a base di frutta, mandorle, miele e spezie, dalla consistenza pastosa e moderatamente resistente al taglio e dalla forma rotondeggiante”) da una distanza prestabilita su un lungo tavolo in legno cercando di farlo scivolare fino a raggiungerne il bordo. Quando il panforte si ferma sporgendo un po’ fuori dal tavolo, senza cadere, ecco che si realizza la cosiddetta “capanna”, che dà un punteggio superiore, spesso decisivo. Se invece il panforte esce dal tavolo e cade mestamente a terra, il tiro è nullo. Ogni incontro è molto teso ed emozionante, perché è una sfida uno-contro-uno fra due lanciatori di ogni squadra (composta da sei atleti), ed ogni lanciatore effettua un lancio per turno. Ad ogni partita si vince realizzando sei punti e la prima squadra che avrà vinto due partite si aggiudica l’incontro eliminando l’altra.

Vi lascio immaginare la tensione ed il tifo che ci sono attorno a quel tavolo…


Roberto Guiggiani