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Tutto e subito: l’incapacità di attendere nei più giovani

Nel panorama contemporaneo, l’idea che i giovani vogliano tutto e subito è diventata un tema ricorrente. Questo fenomeno è strettamente legato alle dinamiche dell’adolescenza e alla trasformazione sociale e tecnologica degli ultimi decenni. L’adolescenza rappresenta una fase critica della vita in cui si formano l’identità, l’autoriflessività e la fiducia nelle proprie risorse. Questa fase è caratterizzata da una serie di cambiamenti fisiologici e psicologici che possono destabilizzare l’individuo ma che sono anche essenziali per la sua crescita.

In molti hanno trattato questi temi: da Sigmund Freud, che sosteneva che le crisi di crescita durante l’adolescenza fossero fisiologiche, alla saggezza cinese, che vede queste crisi come un’opportunità. A tal proposito, il mio maestro Giorgio Nardone, in uno dei suoi ultimi libri, “Adolescenza in bilico”, scritto insieme alle mie colleghe Elisa Balbi e Elena Boggianni, sottolinea che, sebbene questa fase possa essere difficile, è fondamentale per lo sviluppo della resilienza e dell’autonomia: oggi, l’adolescenza si estende ben oltre i confini tradizionali, arrivando fino ai 25 anni se si considera l’autonomia economica e psicologica come criteri di riferimento. Questo prolungamento è in parte dovuto al benessere economico e sociale che ha caratterizzato le società occidentali negli ultimi decenni. Tuttavia, il benessere ha portato con sé anche la convinzione che evitare il dolore e la fatica sia sinonimo di stare bene. Questo, come ci ricorda Nardone, ha creato una generazione di adolescenti “deficientizzati”, privati dell’esperienza di superare ostacoli e vivere frustrazioni necessarie per costruire la fiducia in sé stessi. Un altro fattore determinante è l’influenza dei media e delle nuove tecnologie. La costante esposizione a modelli di successo immediato e a gratificazioni istantanee ha alimentato l’idea che sia possibile ottenere tutto senza fatica. I social media, in particolare, hanno creato un ambiente in cui l’apparenza e il successo superficiale sono diventati parametri di riferimento, alimentando l’ansia di prestazione e la paura del fallimento.

Come affrontare pragmaticamente questo delicato tema? Il mondo educativo dovrebbe ripensare il suo approccio verso gli adolescenti. Anziché rimuovere qualunque ostacolo o dolore dalla vita dei propri figli, i genitori e gli educatori dovrebbero creare situazioni in cui i giovani possano confrontarsi con sfide e difficoltà. I genitori sono diventati sempre più protettivi, cercando di evitare ai loro figli qualunque forma di disagio. Questo atteggiamento, seppur dettato da buone intenzioni, ha privato i giovani delle esperienze necessarie per sviluppare la resilienza e la capacità di affrontare le difficoltà. Questi processi sono essenziali per sviluppare la fiducia in sé stessi e l’autostima. L’autostima, infatti, è una conquista che si ottiene superando ostacoli e vivendo esperienze di frustrazione. La mancanza di autostima è un problema prevalentemente occidentale, mentre in culture orientali c’è una maggior spinta a raggiungere e migliorarsi.

In un mondo dominato dalla gratificazione immediata, è essenziale riscoprire l’importanza della pazienza e della perseveranza. Questo può essere fatto attraverso attività che richiedono impegno e dedizione, come lo sport, la musica o altre forme di arte e artigianato, e attraverso la riscoperta dello studio e del lavoro stesso come realizzazione dell’individuo. La società, nel suo complesso, ha un ruolo cruciale nel promuovere un approccio sano alla crescita e allo sviluppo dei giovani. È necessario creare un contesto culturale che valorizzi la pazienza, la perseveranza e l’impegno, contrastando i modelli di successo immediato e superficiale promossi dai media e valorizzando le competenze emotive al fine di aiutare i più giovani a costruire se stessi.

Dott. Jacopo Grisolaghi

Psicologo, Psicoterapeuta, Dottore di Ricerca in Psicologia, Sessuologo, PsicoOncologo, Ricercatore e docente del Centro di Terapia Strategica di Arezzo
Professore a contratto Università degli Studi eCampus e Università degli Studi Link di Roma
www.jacopogrisolaghi.com
IG @dr.jacopo.grisolaghi

marco crimi

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