C’è un modo perché la visita al Salone mondiale del Turismo Città e Siti Patrimonio Unesco – in programma da oggi a domenica al Santa Maria della Scala di Siena – non si riduca ad una esperienza banale.
Ed è quella di capire quale è stata la motivazione per cui l’Unesco ha deciso di inserirli nel Patrimonio mondiale dell’Umanità, magari a cominciare proprio da quelli della provincia di Siena, che ne ha 4 (Siena, San Gimignano, Pienza e Valdorcia), con una densità senza nessun paragone possibile a livello mondiale.
Siena, ad esempio, perché “è una testimonianza del genio creativo dell’uomo, ed esprime concretamente la capacità artistica ed estetica umana. L’originale esempio di civiltà figurativa, in architettura, pittura, scultura e urbanistica, ha determinato un’importante influenza culturale non soltanto nel territorio della Repubblica di Siena, ma anche in Italia ed Europa, in particolare tra il XIII e il XVII secolo. La struttura della città ed il suo sviluppo, ininterrotto per secoli e guidato da un’unità di disegno che è stata preservata, ha reso Siena uno degli esempi eccellenti di città medievale e rinascimentale italiana”.
E già queste poche righe bastano a capire l’importanza del riconoscimento e vedere la città con occhi diversi, anche per noi senesi siamo orgogliosi di tanta bellezza.
San Gimignano perché “conserva una serie di capolavori dell’arte italiana del XIV e XV secolo nel loro contesto architettonico originale, che racchiude, all’interno di un’area limitata, tutte le strutture tipiche della vita urbana: piazze e strade, case e palazzi, pozzi e fonti”. E questo già dovrebbe dare da pensare a chi ne parla come esempio negativo di destinazione turistica.
Pienza perché mostra “un importante interscambio di valori umani, in un lungo arco temporale o all’interno di un’area culturale del mondo, sugli sviluppi nell’architettura, nella tecnologia, nelle arti monumentali, nella pianificazione urbana e nel disegno del paesaggio”, quindi un’impronta ben più profonda della banale definizione di città ideale.
La lista completa degli oltre 50 siti italiani la trovate sul sito https://www.sitiunesco.it, mentre per quelli a livello mondiale – fra cui l’arcipelago della Nuova Caledonia che è presente con un proprio stand espositivo – l’elenco è sul sito https://whc.unesco.org.
Ecco che allora la visita al Salone diventa un’esperienza consapevole e che dà concretezza precisa, e voglia positiva di conoscere destinazioni ed attrazioni vicine o lontane, che ci fanno calare dentro il senso di una ricchezza, una bellezza, una storia, una cultura che rende il nostro pianeta così affascinante.
Roberto Guiggiani
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