Quasi otto milioni di euro di utile nel 2018 (7,8 milioni la cifra esatta): è il risultato del bilancio 2018 dell’Università di Siena, approvato questa mattina dal consiglio di amministrazione dell’ateneo. Lo ha annunciato il rettore dell’Università Francesco Frati, che ha snocciolato i numeri in una conferenza stampa. E ha espresso tutta la propria ”soddisfazione riguardo alla solidità delle nostre previsioni, dovuta certamente all’applicazione del principio di precauzione nella redazione dei budget annuali, e alla correttezza della nostra azione amministrativa, assume maggiore rilievo se consideriamo le continue incertezze sulle risorse statali che vengono attribuite”. “Risorse che per un Ateneo pubblico come l’Università di Siena rappresentano la gran parte dei proventi operativi – ha aggiunto il rettore Frasi – Il Fondo di Finanziamento Ordinario attribuito dal ministero pesa infatti per circa il 60% dei proventi.” Concentrandosi sulle entrate, il Fondo di Finanziamento Ordinario ammonta complessivamente a circa 104 milioni di euro, sostanzialmente invariato rispetto all’anno precedente ma in costante diminuzione dal 2014. Tuttavia, nel 2018 e per i successivi 4 anni, al Ffo si aggiungono risorse per oltre 5 milioni di euro destinate al finanziamento dei Dipartimenti di Eccellenza. Stabili sono i proventi derivati da ricerche commissionate da esterni, e da finanziamenti competitivi”.
”Un obiettivo importante è quello di incrementare questo tipo di entrate – ha detto ancora Frati – seppure nell’attuale situazione di crisi finanziaria del Paese anche le risorse competitive bandite dal Governo e da altri enti pubblici hanno subito una rilevante contrazione.” Proprio in questi giorni tuttavia stanno per essere attribuiti ulteriori finanziamenti per la ricerca a valere sui progetti Prin, Progetti di Rilevante Interesse nazionale (8 progetti coordinati dall’Università di Siena e complessive 36 unità di ricerca coinvolte) che ammontano ad un totale di 4,5 milioni di euro. Per quanto riguarda i costi presenti nel bilancio di esercizio, circa il 50% dell’ammontare attiene al sostegno agli studenti, con un costante aumento negli anni di questa voce: +2,4 milioni (+10%) rispetto al 2017 e +5,1 milioni (+25%) dal 2013. ”Sono orgoglioso di questa scelta e pienamente convinto che le misure a favore degli studenti, costantemente concordate con i loro rappresentanti, siano il migliore investimento per la nostra comunità” ha detto il rettore. E’ sceso invece di circa 1,1 milione di euro, a circa 60,5 milioni, il costo per i professori e i ricercatori, anche se il loro numero è rimasto invariato nell’ultimo ultimo esercizio. ”Nel corso degli ultimi anni, a fronte di un cospicuo numero di docenti collocati a riposo per raggiunti limiti di età, la disponibilità di risorse aggiuntive su diversi ”Piani Straordinari di reclutamento” e il finanziamento di ben 4 ”Dipartimenti di Eccellenza” ha permesso di effettuare un consistente turnover, attraverso l’assunzione di ricercatori a tempo determinato”, ha spiegato Frati.
Sono 718 i docenti dell’Ateneo, numero rimasto invariato rispetto al 2017 ma in costante decremento se si analizza l’ultimo decennio. ”La diminuzione del corpo docente è un fenomeno che colpisce tutti gli Atenei italiani. A questo proposito voglio però ricordare una nota positiva: il ministero ha previsto per il 2019 un ulteriore piano straordinario per l’assunzione di ricercatori a tempo determinato, all’interno del quale l’Ateneo ha ottenuto risorse aggiuntive per bandire 21 nuovi ruoli.” Significativa è anche la riduzione della contribuzione studentesca dovuta, pur in presenza di un aumento delle iscrizioni, al nuovo regolamento tasse che ha previsto misure a sostegno degli studenti meno abbienti. Analizzando ancora la voce dei costi nel bilancio di esercizio, grande peso hanno gli oneri finanziari, che si stanno comunque progressivamente riducendo, e le spese per l’affitto di immobili, in particolare per il presidio di San Niccolò. Infine dal punto di vista della liquidità la situazione è costantemente migliorata nel corso degli ultimi esercizi e anche per il 2018 la situazione di cassa finale indica una buona gestione monetaria, con un aumento di circa 3 milioni di euro.
”Non posso che esprimere grande soddisfazione per la gestione economica e finanziaria dell’Ateneo – ha concluso il rettore Frati – considerato che raggiungere la solidità economica non ha compromesso la sostenibilità dell’offerta didattica e i buoni risultati di ricerca. Finalità, queste, che sono perseguite in modo sempre più efficace grazie a tutte le componenti della comunità universitaria, docenti e personale tecnico e amministrativo, che ringrazio per il costante impegno profuso. Possiamo oggi guardare con ottimismo al futuro e soddisfare alcune naturali e positive aspettative di crescita e di sviluppo per l’intero Ateneo”.