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Vigni (UnTubo): “Vogliamo diventare uno dei migliori jazz club d’Italia”

Intervista al proprietario di UnTubo in vista della riapertura del locale notturno.

Mirco VigniMirco Vigni

Mirco Vigni

Mirco Vigni di UnTubo lo avevamo intervistato agli inizi di aprile in seguito alla decisione di interrompere la programmazione del locale notturno. Il 6 ottobre il club riaprirà i battenti con il concerto del Roberto Gatto Trio. Nel mezzo, più precisamente a maggio, c’è stata la messa in atto di un regolamento comunale sull’intrattenimento che i gestori di locali notturni avevano chiesto a gran voce. A Vigni questa novità piace decisamente.

UnTubo riapre. Cos’è cambiato rispetto al momento della chiusura?
«Oggi un regolamento per l’intrattenimento. Prima non era così e organizzare eventi era difficile. Non voglio parlare di politica ma prima, dopo un fase iniziale di dialogo con le istituzioni, c’è stata poi la repressione».

Secondo lei questo regolamento è sufficiente?
«Fra niente e un regolamento c’è già un abisso. Ci sono delle parti che secondo me sarebbero da migliorare, ma intanto abbiamo qualcosa di concreto in mano. Con l’arrivo della stagione autunnale-invernale vedremo se questo regolamento, che c’è da maggio, è fatto bene o male. Alcune cose potranno essere migliorate nel tempo».

E’ ripreso il dialogo tra l’amministrazione comunale e gli esercenti dell’intrattenimento?
«Non glielo so dire. Da parte nostra abbiamo cercato di riaprire UnTubo per l’idea di poter portare a Siena un certo tipo di musica e un certo tipo di artisti. Con il nuovo regolamento anche il pagamento delle prestazione per i musicisti cambia e il loro lavoro viene riconosciuto».

Rispetto al passato, cosa cambierà nella vostra programmazione?
«Il cambiamento più grosso ci sarà il sabato sera. Facevamo una musica disco ricercata, con un pubblico tranquillo. Ora faremo solo musica live, tranne per qualche evento extra. Giovedì 6 ottobre riapriremo con il concerto del Roberto Gatto Trio. Ripartiamo con il jazz quindi, con l’obiettivo di diventare uno fra i sei, sette locali jazz più importanti d’Italia».

I locali notturni possono stare in un centro storico come quello di Siena? Le autorità dovrebbero chiudere un occhio?
«No, quando si tratta di regole nessuno dovrebbe mai farlo. Per esempio c’è la legge italiana sul rumore, secondo me fatta molto bene, che deve essere rispettata. Comunque alla base di una buona convivenza con il vicinato ci deve essere il rispetto. Sia da parte dei gestori dei locali notturni, sia da parte degli abitanti della zona. Ci vuole un compromesso tra le parti».

Emilio Mariotti

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