Ieri è stata una giornata particolare per l’azienda senese VisMederi srl. La società toscana attiva nel campo delle scienze della vita e della salute pubblica, ha un nuovo proprietario al 100%, il professor Emanuele Montomoli. L’accordo sulla riorganizzazione, perfezionato nei giorni scorsi, ha previsto la cessione delle quote di partecipazione del 66,66%, detenute dalle altre due socie fondatrici. Montomoli, già socio per il 33,33%, ha esercitato il diritto di prelazione diventando così proprietario del 100% delle quote d’azienda. Con la riorganizzazione dell’assetto societario è stato nominato anche il nuovo amministratore unico di VisMederi, Duccio Meiattini, che proviene dal mondo della consulenza nell’ambito dell’organizzazione e del controllo aziendale.
Quest sono state le parole di Montomoli in occasione della presentazione del nuovo assetto: «Siamo qua perché ci sono stati cambiamenti. I due soci che hanno fondato con me VisMederi nel 2009 volevano vendere le loro quote. Avevo il diritto di prelazione e ho deciso di comprare il 100% della società. L’operazione è un leveraged buyout, con il finanziamento del Monte dei Paschi di Siena». Il professore ha salutato il personale che lavora nell’azienda: «Un grazie particolare ai dipendenti. Hanno continuato a lavorare con professionalità e un’abnegazione particolare».
Montomoli poi ha introdotto, oltre alle prospettive aziendali di lunga durata, l’altra grande novità della giornata, il nuovo amministratore unico Duccio Meiattini: «Noi vogliamo prima di tutto rimanere a Siena, per sempre. Non posso chiedere niente di più di quello che ho avuto dal territorio. Abbiamo chiesto con moderazione, ma quello che abbiamo domandato lo abbiamo ottenuto. La nostra ambizione è quella di creare a Siena un’azienda di biotecnologie applicate alla scienza della vita solida e che dia un futuro alle giovani generazioni. L’amministratore unico che mi affiancherà in questa avventura è una persona legata al territorio, ma con una visione internazionale, Duccio Meiattini».
Queste le prime parole di Meiattini: «La proposta che mi ha fatto Emanuele mi è piaciuta immediatamente. E’ come una staffetta e a me è stato lasciato un testimone importante. Ora c’è da correre, ma c’è l’entusiasmo di farlo accanto a un amico».
E’ intervenuto anche Andrea Paolini, direttore generale di Toscana Life Sciences: «Credo che VisMederi sia l’esempio emblematico di come si possa fare impresa partendo dall’Università e di come si possa crescere grazie al lavoro dei giovani. Il successo di VisMederi è dovuto al fatto che è stata una start-up che ha coperto un bisogno reale. Noi come Tls creiamo i canali, i contatti, ecc. ma se non lavoriamo con aziende con carte da giocare pesanti, come la società di Montomoli, possiamo fare poco».
La giornata di ieri è stata anche l’occasione per presentare il nuovo logo dell’azienda, dopo il restyling realizzato dall’agenzia di comunicazione Giango.
Per l’occasione abbiamo intervistato il professor Montomoli sulla realtà della sua azienda e del rapporto con il territorio senese.
Come e quando nasce VisMederi?
«Nasce nel 2009 per dare una possibilità ai ragazzi che erano con noi all’Università. Avevamo capito che non avrebbero avuto un futuro roseo nel sistema pubblico. All’Università stavamo facendo una serie di lavori che in parte dovevamo sub-contrattare all’esterno, perché l’Ateneo non era dotato delle strutture giuste per occuparsene. A quel punto decidemmo di creare un’azienda proprio per effettuare quelle operazioni che sub-contrattavamo. Abbiamo, così, chiuso un cerchio».
Avete trovato difficoltà nei vostri primi passi?
«La difficoltà è contingente in Italia, in quanto la burocrazia che c’è non è favorevole all’impresa, tantomeno a quella piccola e media. Per avviare un’attività per i primi due anni ci vuole una persona che si occupi solo delle carte. Non sono quindi difficoltà di Siena o della sua Università, ma sono problemi dell’Italia».
Nello specifico VisMederi di che cosa si occupa?
«Abbiamo due aree di ricerca principali. Nella prima effettuiamo il controllo dei vaccini per le aziende farmaceutiche, che ci contattano per testare i loro prodotti prima che vengano immessi nel mercato. Lavoriamo per una quindicina di “big pharma” sparse per il mondo: 3-4 in Giappone, un paio negli Stati Uniti, 3-4 in Europa, stiamo trattando con una in Corea e con un’altra in Sud America. Nella seconda area, attivata nel 2011-2012, ci occupiamo del sistema di autocontrollo degli alimenti, che per legge è una cosa che devono fare tutti quelli che producono o manipolano cibi. In pratica trattiamo il protocollo HACCP. Se nel primo settore siamo molto forti, in quest’ultimo abbiamo margini di miglioramento».
VisMederi cosa vorrebbe dal territorio in questo momento?
«Mi aspetterei che il settore alimentare del territorio ci desse un supporto. L’area di gestione del protocollo HACCP è molto competitiva e alcune aziende locali si rivolgono a strutture presenti nel fiorentino, extra-regione o addirittura all’estero. Siccome noi siamo competitivi sia dal punto di vista qualitativo che economico, mi auguro che le associazioni di categoria e le aziende del territorio guardino maggiormente verso VisMederi».
Emilio Mariotti
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