“Di Siena mi avevano parlato molto anche i miei superiori, a Roma. Una città difficile, mi avevano detto. Ma credo che l’importante sia conoscere e farsi conoscere, come ho fatto per 30 anni a Roma, nelle periferie davvero difficili come nei quartieri bene della capitale. E poi costruire insieme, cementificare e non dividere perché l’uomo solo al comando non funziona. Da soli non si va da nessuna parte. Ecco, ho trovato una città che aspettava di voltare pagina e questo mi ha facilitato l’ingresso e l’entrare in relazione con le persone”. Augusto Paolo Lojudice analizza il suo primo anno da arcivescovo metropolita di Siena e senza mezze parole racconta il territorio, la politica, il sociale con un coraggio e una lucidità rari a trovarsi.
“Le difficoltà di Siena venivano anche da varie vicissitudini del recente passato, incidenti accaduti che hanno coinvolto in qualche modo anche la Diocesi” e ancora, su nomine e cambiamenti all’interno della Curia: ” tutto avverrà entro settembre. Mi avvarrò della stessa collaborazione dei vicari zonali, l’idea è di dividere la Diocesi in quattro aree per un gestione migliore, il territorio è molto esteso. E vorrei dare più vigore a questi vicari, non è che sono presi e messi lì. E poi più persone, mai più una sola che magari può cadere in errore più facilmente. Il mio sarà un dialogo con tutti, accanto agli ultimi e ho affrontato decisamente situazioni peggiori a Roma. Affronterò le difficoltà di Siena, io ci sto”.
Un anno fa arrivava a Siena il nuovo Arcivescovo Augusto Paolo Lojudice, partendo da Roma e arrivando attraverso Sant’Ansano a Dofana, percorso simbolico intenso che parte dal battista della città, il martire Ansano. In questo video l’intervista integrale a Augusto Paolo Lojudice.
Katiuscia Vaselli
(ha collaborato Marco Crimi)