“Rischiamo di toccare i minimi di produzione degli ultimi quindici anni”. Lancia l’allarme Massimo Onori, segretario generale della Fiom Cgil di Siena, relativamente alla situazione dello stabilimento della Whirlpool di viale Toselli, che a giugno rimarrà chiuso per altre due settimane, come già era avvenuto a maggio. Due nuove settimane di cassa integrazione, quindi, per i 300 dipendenti senesi della multinazionale statunitense. La problematica principale è legata alla scarsa domanda dai mercati internazionali rispetto ai congelatori, i prodotti che vengono realizzati nel sito produttivo di viale Toselli.
Domani pomeriggio si terrà un importante incontro, a Siena, tra le organizzazioni sindacali e i vertici nazionali di Whirlpool Italia. I sindacati hanno varie domande da presentare e da porre ai manager nazionali del gruppo a stelle e strisce.
“La nostra intenzione – dichiara Onori – è quella di capire quali saranno le prospettive per i prossimi mesi. Dall’inizio dell’anno siamo già a 35 giorni di fermo, e a giugno lo stabilimento senese chiuderà per altre due settimane. La situazione è quindi piuttosto preoccupante. Chiederemo quindi ai vertici Whirlpool quali problematiche sta avendo il sito produttivo senese, se si tratti di un problema generale e complessivo per le aziende del settore oppure se la questione riguardi solamente questo gruppo a livello di quote di mercato”.
Sullo sfondo, ovviamente, resta la grande questione dell’aggregazione che riguarderà Whirlpool e il gruppo turco di Arcelik. Un accordo che è già stato sottoscritto, che è ora al vaglio dell’antitrust europeo e che dovrebbe essere operativo a partire dal 2024. Dal prossimo anno, infatti, da queste due realtà nascerà il nuovo gruppo che controllerà la produzione di elettrodomestici e i tanti siti presenti in Europa, Medio Oriente e Africa: il 75% del nuovo colosso del settore sarà in mano ai turchi, il 25% agli americani. Al momento, tuttavia, i sindacati non hanno ancora mai avuto interlocuzioni con il gruppo turco; persistono timori legati a ciò che quindi potrà avvenire dal prossimo anno quando la gestione anche del sito produttivo senese passerà di mano.
Ancora Onori: “Le aspettative e le previsioni per i prossimi mesi non sono rosee. Vorremmo anche capire quali sono le intenzioni e i piani del nuovo soggetto industriale, con il gruppo turco non abbiamo ancora avuto modo di interloquire. Il timore principale è che, avendo Arcelik un grande stabilimento in Romania che produce congelatori, il gruppo possa arrivare a fare una scelta: o in Romania o a Siena. Io credo che lo stabilimento senese potrebbe diversificare la propria produzione, quel che interessa è mantenere il sito e i livelli occupazionali”.
Gennaro Groppa