Il bollo auto è una tassa a cadenza annuale, che deve essere versata necessariamente da chi possiede un veicolo. Non è necessaria solo per le auto, ma anche per le moto, i furgoni e gli altri mezzi.
Il pagamento va effettuato alla Regione di residenza, che ne gestisce direttamente la riscossione, ad eccezione delle Regioni Friuli Venezia Giulia e Sardegna, dove la gestione del tributo è affidata all’Agenzia delle Entrate.
Il bollo è dovuto indipendentemente dall’utilizzo del veicolo: è sufficiente esserne proprietari per essere obbligati al pagamento, tranne in caso di perdita di possesso o in altre circostanze stabilite dalla legge.
Data la sua importanza, vediamo insieme come funziona e come effettuare il calcolo bollo auto in maniera accurata.
Questa tassa viene calcolata principalmente in base alla potenza effettiva del veicolo, espressa in kiloWatt (kW), indicata sulla carta di circolazione alla voce P.2.
L’importo può variare anche in base alla classe ambientale del veicolo, determinata dalle normative europee sulle emissioni, che vanno da Euro 0 fino a Euro 6. Per i veicoli elettrici o alimentati con sistemi alternativi come metano, GPL o idrogeno, sono previste esenzioni o riduzioni, che variano in base alla Regione. Tuttavia, anche per questi mezzi si applicano i criteri generali di calcolo, se non diversamente stabilito.
Per i veicoli con potenza superiore a 100 kW (pari a 136 cavalli), è prevista una maggiorazione calcolata applicando una tariffa più alta per ogni kW “in eccesso”. Inoltre, poiché la gestione del bollo è affidata alle singole Regioni, ogni territorio può stabilire importi diversi. Di conseguenza, due automobilisti con lo stesso veicolo ma residenti in regioni differenti possono pagare cifre diverse.
Per evitare errori e conoscere con precisione l’importo dovuto, è possibile utilizzare strumenti di calcolo online come quelli offerti da “Pratiche Auto Online”, una piattaforma che fornisce molti servizi utili per la gestione delle pratiche automobilistiche, come il passaggio di proprietà, la gestione della perdita di possesso, ecc.
Il bollo deve essere pagato entro la fine del mese successivo a quello di immatricolazione del veicolo. Ad esempio, se l’auto è stata immatricolata a settembre, il pagamento dovrà avvenire entro la fine di ottobre. Per quanto riguarda gli anni successivi, la scadenza rimarrà fissata ad ottobre.
In alcune Regioni, però, ci sono delle date di scadenza fisse che cadono nei mesi di aprile, agosto o dicembre, a seconda di quando è stata immatricolata la vettura. È bene fare attenzione alla data precisa per evitare un aumento dell’importo dovuto a ritardi.
A pagare l’importo stabilito è chi in quel momento è l’intestatario del veicolo presso il Pubblico Registro Automobilistico (PRA). Se il veicolo è in leasing, usufrutto oppure acquistato con un patto di riservato dominio, il pagamento spetta a chi risulta come utilizzatore, usufruttuario o acquirente con patto di riservato dominio.
Nel caso di veicoli a noleggio a lungo termine, invece, l’obbligo di pagamento ricade sull’utilizzatore registrato al PRA, ma in alcuni casi è la società di noleggio stessa ad occuparsi di tale incombenza, includendone il costo nel canone mensile del cliente.
Ci sono, comunque, dei casi di esenzione stabiliti su base regionale.
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