Nel mondo del lavoro, oggi più che in passato, la concorrenza è elevata, i posti a disposizione per le migliaia di candidati sono in numero inferiore e a volte risulta difficile capire cosa aspettarsi.
Può accadere che la risposta alla candidatura sia negativa. In questi casi è inevitabile chiedersi cosa è andato storto.
Si passano intere giornate a guardare le offerte di lavoro nelle città in cui si desidera vivere, come ad esempio gli annunci di lavoro a Firenze, spostandosi anche nella provincia o in città vicine. Dopo tanta ricerca, può capitare di scoraggiarsi. Tuttavia, non demordendo e cercando in modo selettivo e organizzato, alla fine arriva una chiamata che convoca per un colloquio.
A quel punto non bisogna farsi prendere dal panico e dall’ansia, perché rischiano di minare il successo di un colloquio di lavoro.
Come bisogna prepararsi, allora, per essere pronti al meglio a questo incontro?
Studia l’azienda
Rispondere agli annunci e inviare curricula a pioggia non è quasi mai una buona idea, per quanto restituisca la sensazione di avere maggiori chance di essere selezionati.
I recruiter, in realtà, già da come sono stilati il curriculum vitae e la lettera di presentazione, riescono a intuire il livello di motivazione del candidato. E la motivazione, in una determinata fase del processo di selezione, corrisponde al 50% del successo.
Questo succede perché ai selezionatori piace avere di fronte persone che sanno andare a fondo, curiose, che fanno qualcosa per un motivo, per raggiungere un obiettivo.
Dimostrare di avere alcune conoscenze specifiche sull’azienda con cui si fa un colloquio, ben dispone chi dovrà ascoltarci dall’altra parte. Si darà l’impressione di essere persone sveglie, attente, attive e proattive.
Se quindi non è stato fatto prima, almeno dopo aver ricevuto l’invito al colloquio, la prima cosa da fare è raccogliere e organizzare il maggior numero di informazioni possibili sull’azienda, attraverso motori di ricerca, sito web, pagine social, testate giornalistiche, passaparola, gruppi tematici, marketplace, siti di recensioni, qualunque fonte fornisca una conoscenza approfondita della realtà a cui si aspira.
La prima impressione conta
Dopo l’analisi bisogna passare all’azione, curando il modo in cui ci si presenta.
Le regole fondamentali sono note: essere puntuali, curare l’abbigliamento in modo che sia formale ma non troppo austero e comunque in linea con l’ambiente dell’azienda.
È inoltre importante parlare di sé nel modo più appropriato, senza dilungarsi troppo e puntando sulle esperienze fatte, le competenze acquisite e, più di tutto, sulle soft skills. Spesso sono proprio queste a fare la differenza. Più di tutto, infine, non bisogna dimenticare di porre le domande giuste in merito alla mission dell’azienda, all’organigramma e al ruolo che si andrebbe a ricoprire.