La Fiom di Siena “non firma alcun integrativo che legittimi e crei un salario d’ingresso che rappresenta una regressione rispetto ai diritti acquisiti dai lavoratori né tantomeno firma, come ha fatto la Fim Cisl in un’altra realtà aziendale, un integrativo definito da due tribunali illegittimo”, lo scrive in una nota il segretario Daniela Miniero in merito all’intesa sul premio di risultato al gruppo Pramac.
Miniero ha risposto anche al segretario della sigla di categoria della Cisl definendo la sua posizione “alquanto discutibile”.
“I parametri stabiliti per il raggiungimento del premio non sono funzionali al suo raggiungimento nella sua totalità e appaiono progettati per escludere i lavoratori con meno anzianità aziendale. È inaccettabile che per avere il 100% del premio un lavoratore debba avere almeno 5 anni di anzianità – prosegue Miniero-, come se per 5 anni non avesse contribuito con il proprio lavoro agli utili aziendali. Questo approccio dimostra una mancanza di considerazione per il contributo di tutti i lavoratori, indipendentemente dalla loro anzianità. Noi della Fiom contrattiamo per ridistribuire ricchezze e non per far piacere alle aziende. Non dimentichiamo mai ai tavoli negoziali chi rappresentiamo: i lavoratori e i loro diritti. Riteniamo che l’accordo firmato non rappresenti gli interessi di tutti i lavoratori”.
“Ci auguriamo pertanto di poter fare per il prossimo integrativo una contrattazione più equa e inclusiva, che tenga conto delle esigenze e dei diritti di tutti i lavoratori, senza discriminazioni basate sull’anzianità aziendale – si legge ancora-. La Fiom continuerà a lottare per i diritti dei lavoratori e per una distribuzione più equa della ricchezza aziendale”.
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