Accorpamenti scolastici: Siena chiede aiuto a Roma, il Comune chiama in causa i parlamentari del territorio

Coinvolgere subito i parlamentari per fermare l’accorpamento e tutelare l’autonomia scolastica. È da questo punto che parte la posizione del Comune di Siena sulla riorganizzazione prevista per il 2026/27, che potrebbe cancellare l’Istituto comprensivo San Bernardino da Siena. L’assessore all’istruzione Lorenzo Loré, rispondendo in Consiglio all’interrogazione di Anna Ferretti (Pd), ha spiegato come il tema sia esploso all’improvviso: il 3 novembre la Provincia ha comunicato al Comune la richiesta della Regione – arrivata su input governativo – di formalizzare una proposta di accorpamento entro il 10 novembre, nonostante la decisione della Corte costituzionale sul ricorso del 2024 sia attesa a giorni.

Loré ha riunito in tempi strettissimi i dirigenti dei cinque comprensivi cittadini, elaborando una proposta tecnica poi inviata alla Conferenza zonale e alla Provincia. Tempi troppo brevi, precisa l’assessore, per coinvolgere le oltre 400 famiglie dei 523 alunni del San Bernardino, mentre i sindacati sono stati informati nel successivo incontro in Provincia. Il piano provinciale, trasmesso alla Regione il 18 novembre, ribadisce comunque la contrarietà all’intera politica di accorpamento.

L’amministrazione riconosce che l’eventuale attuazione della riorganizzazione richiederà un periodo di adattamento: gli istituti dovranno rivedere servizi, segreterie, progettualità e forme di collaborazione. Ma Loré assicura che il Comune agirà “senza clamori” per valutare tutte le azioni possibili, sollecitando i parlamentari del territorio a intervenire su un tema che tocca identità scolastica e qualità educativa.

Ferretti si dice “abbastanza soddisfatta”, ma richiama il rischio di disgregare il curriculum verticale e chiede un impegno politico forte: “Se non fate clamore voi, lo faccio io. La scuola è il più importante investimento sul domani”.