Sfiora quota cinquecento sottoscrizioni la petizione del Comitato No Ampugnano che chiede di fermare il progetto di riqualificazione dell’aeroporto di Enac Servizi.
Lo rende noto lo stesso comitato, che in un comunicato, ha espresso il proprio sostegno all’avvocato Maria Rosa Mariani “che a fronte delle risposte date dal vicesindaco di Siena Capitani, ha sentito l’irrefrenabile esigenza di dare una risposta secca a quanto veniva affermato, seppur in un contesto in cui l’intervento della cittadinanza non sarebbe previsto – si legge in una nota-. Crediamo che non si possa tacere davanti alle affermazioni distanti dalla realtà e fuorvianti che vorrebbero giustificare, in modo inverosimile, lo spreco di 34 milioni di euro di soldi pubblici per una infrastruttura utile forse solo a pochi privilegiati, continuando a trascurare le esigenze del resto della popolazione”.
“Sorprende che la classe politica locale, quella più vicina ai cittadini e al territorio, non si renda conto di quali sono le vere priorità per Siena e provincia: infrastrutture stradali di collegamento, iniziando dalla Siena-Firenze, Siena-Grosseto e Siena-Bettole, oltre al potenziamento dei collegamenti su rotaia. Per non parlare del digital-divide, che vede intere zone del senese prive di adeguati collegamenti alla rete internet – prosegue il comitato-. Come si può pensare che questo enorme gap infrastrutturale possa essere colmato da un aeroporto per pochi, a cui peraltro si devono affiancare 20 ettari di fotovoltaico per compensarne le inevitabili perdite economiche?”. Il comitato ricorda poi che al circolo di Sovicille si terrà un assemblea pubblica sull’argomento il prossimo 3 ottobre.
E sul caso è intervenuta anche nuovamente la politica. “L’improvvisa sortita di luglio da parte di Enac, i rappresentanti di Fratelli d’Italia, e la sindaca di Siena ha solo procurato allarme, riacceso le polemiche, alimentato confusione sulle vere priorità infrastrutturali di Siena e provincia”, l’intervento in una note di Giulia Mazzarelli, consigliere del Pd. Dalla risposta di Capitani alla sua interrogazione “non sono arrivate novità sostanziali, il progetto infatti non ha ad oggi una base solida, non si inserisce in una visione di pianificazione aeroportuale regionale e, soprattutto, non è intenzione di questa amministrazione facilitare alcuna forma di partecipazione pubblica sul tema – ha continuato-. Sarà invece fondamentale vigilare sulla trasparenza delle attività e dei previsti percorsi autorizzativi”.
Per l’ex-sindaco Pierluigi Piccini, i 34 milioni annunciati per la riqualificazione di Ampugnano non bastano a giustificare l’intervento: prima servono business plan, valutazioni ambientali e dibattito pubblico. Un piano industriale trasparente, con stima della domanda di traffico, dei ricavi attesi e dei costi di esercizio, è il prerequisito per ogni scelta. Solo così sarà possibile capire se lo scalo può reggere economicamente e quali dimensioni debbano avere gli interventi energetici”, ha scritto.