Riceviamo e pubblichiamo l’intervento che Alessandro Piccini, candidato della lista Nero su Bianco a sostegno di Massimo Sportelli, fa a Roberto Guiggiani in merito all’articolo apparso oggi su questo giornale:
Caro Roberto, ci conosciamo da anni anche se non ci frequentiamo e devo dire che spesso abbiamo anche condiviso alcune cose, soprattutto nella critica alla gestione delle Istituzioni della città da parte di quello che chiami il “partitone” (chissà se lo è ancora). E’ da un po’ di tempo però che ti vedo impegnato in “letture” politiche che non mi convincono. E non perché mi citi in alcune di esse, ma perché ho l’impressione che le tue analisi politiche riferite alle prossime elezioni amministrative della città, siano più dei desiderata che delle valutazioni oggettive delle dinamiche politiche cittadine. Colgo nell’aria un cambiamento di atteggiamento, soprattutto da parte di chi usa il proprio ruolo o gli strumenti a disposizione per tentare di orientare l’elettorato nella direzione più conveniente a chi scrive. Noto infatti interviste (vedi Manifesto di ieri), riproposizione del confronto fra De Mossi e Valentini (quasi a dimostrare che siano gli unici candidati autorevoli per il ballottaggio) ed altri piccoli indizi tra i quali il tuo articolo di oggi (23/05/2018) che si aggiunge agli altri ”movimenti” di opinione per cercare di raggiungere un unico obiettivo: portare al ballottaggio Valentini con De Mossi perché sarebbe l’unica ultima speranza affinché il “partitone” possa riconfermare la propria egemonia sulla città. E’ una tesi condivisa da molti perché un elettore da sempre di sinistra difficilmente potrebbe dare un consenso alla destra, tenendosi il Valentini come male minore. Lo stesso elettore, per provare un cambiamento, potrebbe invece dare il proprio consenso ad un raggruppamento civico con persone di provenienze politiche di varia estrazione, quindi anche di sinistra, che stanno insieme perché si sono “rotte..” dei partiti di qualunque espressione, dei loro riti e delle loro influenze fiorentine e romane che hanno colpito duramente la città e che, come semplici cittadini hanno solo l’intenzione di riportare Siena nel posto che merita con un candidato, Massimo Sportelli, che rappresenta perfettamente quel sentimento che tutti riconoscono come senesità. Se questo è il tuo intento lo abbiamo capito e non penso che questa strategia, più o meno spontanea, produrrà effetti. Per quanto mi riguarda, l’appellativo di “signore delle preferenze” non mi offende perché ciò vuol dire che mi viene riconosciuto un consenso che altri non hanno e questo non può farmi che piacere visto che può discendere solo da buoni rapporti personali e non da chissà cos’altro, considerato che la mia lunga esperienza politica non mi ha mai visto coinvolto in situazioni particolari, non mi ha fatto raggiungere ruoli prestigiosi e non mi ha mai portato avanzamenti di carriera nel lavoro. In virtù di questo posso anticipare sin da ora che se andremo al ballottaggio non ci saranno annunci, nei giorni precedenti il voto (e nemmeno dopo), di un mio ruolo né come assessore, né tantomeno come vicesindaco. Concludo con una considerazione: si può fare del buon giornalismo raccontando la cronaca, avventurarsi nel ruolo di commentatore e opinionista non è sempre facile, “sono due sport differenti”. Un caro saluto.
Alessandro Piccini*
*candidato nella lista Nero su Bianco! a sostegno di Massimo Sportelli Sindaco