Beko, fuga di competenze: difficile garantire turni equi, produzione in crisi

Manutentori, meccanici, elettricisti e responsabili della gestione delle linee: sono queste le professionalità uscite dallo stabilimento Beko di Siena, un addio che rende difficile alla multinazionale programmare l’attività anche nel medio periodo.

“Si complica perché, con l’apertura delle uscite tramite l’incentivo all’esodo e con la diminuzione delle professionalità all’interno della Beko, l’azienda fatica persino a programmare nel medio periodo un’organizzazione del lavoro che consenta a tutti una rotazione equa – osserva Daniela Miniero, segretario Fiom Cgil Siena-. Stanno uscendo figure altamente specializzate e questo rende tutto molto più difficile”.

La mancanza di questi lavoratori peserà soprattutto negli ultimi mesi dell’anno, che porteranno alla chiusura definitiva della produzione nello stabilimento il prossimo 31 dicembre.

“In questo clima di incertezza e stanchezza non sono mancate tensioni tra i lavoratori, del tutto comprensibili. All’interno dello stabilimento di Viale Toselli si percepisce chiaramente l’avvicinarsi della fine: il 31 dicembre le macchine si fermeranno – continua Miniero-. Le difficoltà nell’organizzare una rotazione equa si faranno sentire già da domani, con l’uscita di altri 14 lavoratori. A questo si sommano malattie, ferie e permessi, rendendo la gestione ancora più complessa.

I primi effetti si vedranno già con la nuova rotazione della cassa integrazione. “Abbiamo chiesto all’azienda una cassa integrazione il più possibile rotativa, per consentire a tutti di avere comunque uno stipendio adeguato. L’azienda però ci ha segnalato difficoltà nel collocare i lavoratori rimasti, perché mancano già figure chiave che hanno lasciato e altre – dice invece Massimo Martini, segretario Uilm Uil Siena-, forse una decina, lo faranno nella prima metà di settembre. La situazione è complessa e la stiamo gestendo con grande senso di responsabilità, sia come sindacato che come azienda, nella speranza di traghettare i lavoratori fino a fine anno”.

Intanto i sindacati rilanciano l’appello ai candidati alle prossime elezioni regionali, chiedendo attenzione sulla vertenza. Lavoratori e sigle sindacali saranno presenti il 4 settembre alla Festa dell’Unità. “Abbiamo inoltre annunciato che scriveremo ai candidati alle elezioni regionali – dice Giuseppe Cesarano, segretario Fim Cisl Siena-, chiedendo un incontro per renderli partecipi della vertenza e affinché il tema della reindustrializzazione di Siena entri anche nel dibattito politico”.

Marco Crimi