
L’ennesima giornata amara, con la sensazione di essere stati lasciati nel limbo: così è stato vissuto in viale Toselli il viaggio di Adolfo Urso ad Istanbul, dove è stata affrontata la vertenza Beko con i proprietari della multinazionale.
Contro le dichiarazioni del ministro oggi gli operai hanno protestato, con due ore di sciopero.
“Lo facciamo perché il ministro ha affermato che per Siena non c’è soluzione. Non ci stiamo, e vogliamo farlo capire a tutti” , afferma il membro della rappresentanza sindacale Fiom Stefano Borgogni. “Non possiamo accettare che si parli solo di Comunanza – pur essendo contenti per i lavoratori di lì – mentre su Siena le dichiarazioni sono state scarse e deludenti”, ha detto invece il rappresentante sindacale della Fim Cisl Carlo Bianco.
Sul piede di guerra anche i sindacati. “L’incontro e il viaggio di Urso in Turchia, come ho già detto, non erano finalizzati a risolvere la chiusura del sito di Siena, che ad oggi è l’unico per cui è stata ufficialmente annunciata la chiusura – dice Daniela Miniero, Fiom Cgil Siena-. Si tratta chiaramente di un viaggio con una forte connotazione politica, perché è evidente che il ministro si è recato lì per salvare o cercare una soluzione per il sito di Comunanza, anche alla luce del colore politico del governatore delle Marche”.
All’orizzonte c’è ora l’incontro a Palazzo Piacentini, con il Ministero delle Imprese che discuterà con il Comune e con la Regione per trovare una soluzione per l’impianto.
“A Roma è previsto un nuovo incontro sull’immobile. Saranno presenti palazzo pubblico e la Toscana, ma le loro posizioni sembrano piuttosto distanti: il Comune punta a un’acquisizione diretta dell’immobile – ha osservato Massimo Martini, Uilm Uil Siena- , la Regione vincola l’acquisizione al fatto che ci sia un imprenditore che possa reindustrializzare la struttura. Vediamo quale possa essere la mediazione del ministro”.
MC