
Da parte del Ministero delle Imprese “vi è un generale impegno a usare strumenti conservativi” sugli ammortizzatori sociali “tali da escludere i licenziamenti” con le uscite che “avverranno solo su base volontaria, o più precisamente non oppositiva”. Lo fanno sapere le sigle della Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil, Ugl, in una nota dove si commenta l’esito del tavolo sulla vertenza Beko, che si è svolto ieri a Roma. Sugli incentivi la direzione della multinazionale “ha formulato una nuova proposta tenendo conto almeno in parte dei rilievi sindacali, alzando gli importi e semplificando lo schema di calcolo, fino a un massimo per gli ultracinquantenni che non agganciano la pensione di 18 mensilità o 85mila euro”, si legge ancora. I sindacati parlano di “alcuni passi in avanti” sulla trattativa. “Sono state proposte delle bozze di testo su cui proseguire il confronto e sciogliere alcuni nodi irrisolti al prossimo incontro del giorno 8 aprile, come la valorizzazione complessiva degli importi degli incentivi e di alcuni asset impiegatizi”, si legge ancora.