
La notte stavolta non ha portato solo consiglio ma molto di più: un accordo preliminare che dà garanzie sul futuro dello stabilimento Beko di viale Toselli e sui sui lavoratori.
E dal nuovo tavolo fiume al ministero delle Imprese, durato oltre dieci ore, i sindacati ottengono l’ok a numerose richieste: la cassa integrazione sarà conservativa e non per cessazione e sarà garantita per 24 mesi; e sempre per la cassa è prevista un’integrazione con un bonus una tantum di 15mila euro lordi; poi ci sono gli incentivi agli esodi, pari a 90mila euro per chi deciderà di lasciare l’azienda entro quest’anno.
Afferma il segretario della Fiom Cgil di Siena Daniela Miniero: “Penso che oggi possiamo affermare con tranquillità che le garanzie che avevamo chiesto alla multinazionale, almeno in parte, sono state ottenute. Ci sarà l’impegno da parte di Invitalia all’acquisizione dello stabilimento, a differenza della penultima bozza di accordo che parlava solo di una valutazione di fattibilità. In questo testo, invece, c’è un impegno concreto all’acquisizione, anche in tempi brevi”.
Certezze ci sono anche per il futuro dell’impianto e per la reindustrializzazone, dopo che la multinazionale turca lascerà Siena. Invitalia si impegnerà seriamente nel processo di acquisizione, con il supporto del Comune. L’agenzia governativa collaborerà poi con l’advisor Sernet per individuare il nuovo soggetto industriale. E poi c’è una clausola: se entro settembre 2027 non sarà trovato trovato un reindustrializzatore, le parti si riuniranno di nuovo al tavolo per trovare un’eventuale soluzione per gli operai.
“Siena, inizialmente vista come un problema marginale, è diventata l’elemento centrale della trattativa” con un “coinvolgimento reale del Governo e delle istituzioni locali”. Lo afferma il segretario della Uilm Uil Siena Massimo Martini. “Abbiamo ottenuto garanzie per tutti i 299 lavoratori” e “credo sia stata fatta una grande operazione. È un grande risultato: siamo riusciti a garantire un’uscita economica importante, pari a 90mila euro per chi decidesse di lasciare l’azienda”
La palla passa ora in mano ai lavoratori: l’approvazione del testo è prevista per venerdì 11 aprile. La firma finale dovrebbe arrivare il 14 aprile, alla presenza del ministro Urso
MC