Beko, Nardella il 26 febbraio in Turchia. Viaggio ad Instanbul per il sito di Siena
Condividi su
Lo aveva detto e lo farà: Dario Nardella, europarlamentare del Pd, sarà ad Instanbul il prossimo 26 febbraio per incontrare i vertici di Arcelik e parlare direttamente con loro in merito alla vertenza di Beko Europe, che a Siena dovrebbe smettere di produrre a fine anno.
E con lui ci sarà anche l’europarlamentare dem Matteo Ricci, in viaggio in Turchia per interessarsi sul destino degli stabilimenti marchigiani della multinazionale di Comunanza e Fabriano.
Oggi intanto, fuori dai cancelli dell’azienda in viale Toselli, è andato in scena un nuovo presidio dei lavoratori. “La questione dell’immobile? Credo che sia solo un alibi. Prima l’azienda si deve prendere degli impegni al tavolo ministeriale. Il sito di Siena deve continuare a operare”, ha affermato il presidente della provincia Agnese Carletti, ribadendo che “Beko non può smettere di produrre senza che non ci sia la sicurezza di un nuovo soggetto nell’impianto”. Carletti si è detta poi “sorpresa” in merito alle affermazioni del ministro Urso sul Golden Power: “Ci aveva detto, a Roma, che era una misura attiva. Ora spieghi perché non si può applicare”.
“Al peggio non c’è mai fine – così Daniela Miniero, Fiom Cgil Siena, derubrica l’intervento del ministro delle Imprese – . Urso mente sapendo di mentire. E credo che il Golden Power sia inapplicabile ovunque se ancora si parla di 1400 esuberi in Italia. Il Governo ha sottovalutato la vertenza e ora sta cercando di rimediare in modo maldestro. Ma Beko non pagherà per la sua uscita di Siena in Italia. E il viaggio di Urso in Turchia è fuori tempo massimo”.
Per la sindacalista poi il problema del canone d’affitto nel sito “non è un elemento ostativo per la Beko. La multinazionale ha avuto la volontà di lasciare questo territorio per motivi industriali”.
Per Massimo Martini, Uilm Uil Siena, “ora bisogna sviluppare un tavolo provinciale per elaborare una reindustrializzazione in viale Toselli. E lavorare per soddisfare le richieste dei nostri operai al tavolo romano”.
“Alcuni professori – ha detto invece il rettore Roberto Di Pietra – sono disponibili a partecipare al confronto sulla vertenza. Questo l’ho già comunicato al sindaco, al presidente della provincia e al prefetto”.