
L’intesa si avrà solo quando sarà chiarito il destino di Siena: a specificarlo sono le organizzazioni nazionali di Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil, Uglm, dopo che a Roma si è svolto un nuovo round sulla vertenza Beko Europe.
“Dirimenti saranno non solo il numero degli esuberi complessivi, ma gli strumenti per renderli socialmente sostenibili, nonché gli impegni industriali per tutti gli stabilimenti e la definizione di un percorso credibile di reindustrializzazione per Siena – recita un comunicato – . Giacché su quest’ultima vicenda sono coinvolte le Istituzioni, chiediamo un approfondimento specifico affinché si trovi una soluzione frutto di leale collaborazione fra tutte le parti. Continuano le azioni di lotta e la promozione di incontri con le istituzioni locali e regionali”.
Secondo quanto rende noto il dicastero, durante il tavolo tecnico, presieduto dal sottosegretario con delega alle crisi di impresa, Fausta Bergamotto, il Ministero “ha ribadito l’impegno primario verso l’acquisizione dello stabilimento di Siena da parte di un nuovo soggetto, punto di partenza necessario per creare le condizioni favorevoli a ricercare un nuovo investitore e quindi avviare un processo di reindustrializzazione del sito toscano”. A tal riguardo il Mimit sta portando avanti, attraverso le strutture competenti, “tutte le verifiche di carattere tecnico e giuridico”
A livello nazionale gli esuberi sono scesi a 600, “ma – dicono le organizzazioni – si resta evidentemente ad un livello assai elevato che chiediamo di rivedere alla luce anche di alcune decine di assunzioni che la multinazionale ha programmato” in Turchia.
“Oggi si è entrati più nel dettaglio sui numeri degli esuberi relativi agli impiegati – osserva Daniela Miniero, segretario Fiom Cgil Siena – . Si è discusso anche della situazione del sito di Siena, che però verrà approfondita in modo più specifico nell’incontro previsto per il 14 marzo. È importante sottolineare la posizione unitaria dei sindacati, che hanno ribadito sia alla multinazionale che al governo che tutte le soluzioni possibili e tutti gli eventuali accordi dovranno rimanere all’interno del perimetro del mantenimento del livello occupazionale per tutti i siti. Per quanto riguarda viale Toselli, se Beko non intende restare, dovrà comunque garantire, insieme al Governo e a tutte le parti coinvolte, una soluzione che assicuri la continuità occupazionale e lavorativa”.
“In estrema sintesi, dall’incontro è emerso che, nello specifico del nostro territorio, è fondamentale acquistare lo stabilimento e farlo passare sotto la gestione di un ente pubblico. Questo passaggio è cruciale per poter lavorare concretamente sulla reindustrializzazione del sito – dice invece Giuseppe Cesarano, Fim Cisl Siena – . L’elemento sostanziale emerso oggi pomeriggio è proprio questo: senza un’acquisizione pubblica dello stabilimento, sarà difficile dare una reale speranza al futuro produttivo di Siena. Le organizzazioni sindacali hanno inoltre ribadito l’importanza di fare uno sforzo per mantenere attiva la produzione almeno fino al 2026, confermando le posizioni già espresse in passato”.
Sull’immobile, dice Massimo Martini, Uilm Uil, il Governo “ha espresso la necessità di effettuare approfondimenti sulla consistenza dell’acquisizione, valutando tutti gli aspetti relativi alla proprietà. Proprio per questo motivo, i sindacati hanno richiesto nuovamente un incontro con tutti i soggetti coinvolti a livello territoriale: Comune, Provincia, Regione, governo e parti sindacali. L’obiettivo è approfondire la questione dell’immobile, un tema che richiede la collaborazione di tutte le parti interessate, incluse le istituzioni”.
“Anche l’incontro di oggi è stato molto approfondito e costruttivo, con grande spirito di collaborazione emerso da tutte le parti al tavolo – commenta Maurizio David Sberna, direttore Relazioni esterne di Beko Europe. – Al prossimo incontro, in programma il 14 marzo, ci auguriamo di poter ulteriormente procedere verso una conclusione condivisa della vertenza che possa offrire risposte efficaci ed evitare ulteriori perdite alle attività italiane del Gruppo”.