Pubblichiamo l’intervento del consigliere comunale Pd Alessandro Masi, in merito all’assestamento del bilancio comunale
“A Siena siamo in vetta alle classifiche nazionali per inflazione, aumento annuo del costo della vita e le multe: un non governo che fa impressione.
Anche nel consiglio dove si discusse dell’assestamento del bilancio l’anno scorso, all’avvio di questa Amministrazione, mettevo in guardia sulla crescita della spesa corrente, combinata con la difficoltà a riscuotere le tariffe, mentre i servizi ai cittadini non sono stati né innovati né sono cresciuti.
Rispetto all’anno passato, il nostro Gruppo consiliare, insieme a Progetto Siena, ha chiesto nelle settimane scorse in che modo l’Amministrazione avrebbe inteso fronteggiare i tagli agli stanziamenti statali, previsti prima dalla Legge finanziaria e poi dalla manovra del giugno scorso anche per il Comune di Siena; ma, a parte il richiamo della Giunta al ‘buon padre di famiglia’ nell’affrontare la questione specifica, non abbiamo capito altro.
Comunque, da questa salvaguardia degli equilibri si registrano aumenti delle uscite correnti (per altri servizi, risorse umane, cultura e contratto di servizio dei rifiuti), mentre il fondo crediti di dubbia esigibilità (FCDE) rimane sostanzialmente invariato, perché, è vero, diminuisce di 500.000 euro, ma non per maggiori entrate, ma per la previsione di minori entrate dalle sanzioni stradali (da tutor rispetto alla postazione fissa).
Un modo di tirare avanti in cui si antepone all’opinione pubblica l’esuberanza degli investimenti in conto capitale, grazie al PNRR, mentre non si deve distogliere l’attenzione dagli equilibri di parte corrente, indispensabili per garantire il funzionamento del Comune (personale e servizi) e la manutenzione del proprio patrimonio.
Così, rispetto alla prima versione del bilancio preventivo 2024-2026, l’assestamento di oggi conferma il trend progressivo del deficit delle entrate correnti, che rischia di compromettere in prospettiva il buon funzionamento dell’ente.
Ora, questo assestamento ci avverte dell’entrata in una spirale discendente che, se non arrestata, comprometterà la sostenibilità dei servizi in quanto le entrate correnti non riusciranno più a compensare le spese correnti che, vuoi per i tagli del governo, vuoi per i crediti non riscossi, vuoi per le spese correnti che le nuove opere creeranno, saranno stabilmente più alte delle entrate. Ciò comporterà o la necessità di incrementare le entrate (molto difficile) o fare tagli alla spesa”.