“Non posso credere che il destino di Siena dipenda esclusivamente dal Biotecnopolo e dal centro antipandemico”. Lo ha detto il sindaco di Siena Nicoletta Fabio rispondendo ad una nuova interrogazione sul tema presentata in consiglio comunale.
Dieci sono stati i punti su cui Pd e Progetto Siena, che hanno presentato l’atto, hanno chiesto chiarimenti. La notizia nel intervento del primo cittadino arriva verso la fine: secondo Fabio, che ha ricevuto informazioni ‘ufficiose’, il Biotecnopolo non rientra nel decreto legge dello scorso 2 marzo sul riordino delle fondazioni ministeriali. Ed inoltre è “imminente l’emissione di un nuovo statuto”.
Il prossimo 26 marzo il primo cittadino sarà sentito, insieme al presidente della provincia David Bussagli, sull’argomento in commissione affari generali.
Dieci sono stati i punti su cui Pd e Progetto Siena, che hanno presentato l’atto, hanno chiesto chiarimenti. La notizia nel intervento del primo cittadino arriva verso la fine: secondo Fabio, che ha ricevuto informazioni ‘ufficiose’ il Biotecnopolo non rientra nel decreto legge dello scorso 2 marzo sul riordino delle fondazioni ministeriali.
Ed inoltre, viene aggiunto, è “imminente l’emissione di un nuovo statuto”. Il cda, dice, sta attenzionando “un progetto di filiera presentato da una compagine di aziende locali e nazionali e centri internazionali di assoluto prestigio” e la sede di Biotecnopolo e del centro antipandemico “resteranno a Siena”
Sulle risorse impiegate entro i termini di legge ancora non ci sono risposte certe da dare ma, secondo Nicoletta Fabio, rappresentano “un ottimo segnale la rimodulazione e la rinegoziazione del Pnrr portate avanti dal Governo”.
“Non posso nemmeno sapere – ha proseguito – se gli atti del Biotecnopolo confermano o meno che tutte le risorse saranno impiegate nei tempi stabiliti per le rendicontazioni previste per i fondi complementari al Pnrr. Tranquillizzano però le parole del ministro Schillaci. Il punto però non è tanto fare le corse a “spendere tutto”, è invece il “come spendere”, occorre cautela, perché si parla pur sempre di soldi pubblici”, dice il primo cittadino.
Il Comune intanto valuta ancora di entrare dentro la Fondazione come socio fondatore, l’iter, continua il sindaco, “può essere ripreso dal punto in cui si è fermato, cioè al tavolo dei quattro ministeri dove era già giunto”.
Giudicata invece “inopportuna” la possibilità di partecipare ad un’azione congiunta con il presidente della provincia David Bussagli: “Mi sembra una iniziativa strumentale contro l’esecutivo”.
“Disarmato e totalmente insoddisfatto” della risposta si è detto il consigliere del Pd Alessandro Masi: “La risposta” del sindaco “trasuda incertezza da tutte le parti, si dice che gran parte delle strutture operative verranno realizzate in questa città, come se si fosse già a conoscenza del fatto che alcune non lo saranno”, afferma.
“Sui fondi del Pnrr – ha aggiunto- siamo di fronte ad un decreto 19 che recupera i tagli al Pnrr, concentrandoli sulla sanità per recuperare sui Comuni, ma per i bisogni dei cittadini, la coperta rimane lo stesso corta. E mentre non ci si preoccupa dell’incertezza che si racconta, si fantastica sull’entrata del Comune come socio fondatore del Biotecnopolo: nel precedente consiglio comunale ci dissero che servivano 400mila euro di spese correnti annue, insostenibili per un comune come il nostro di questi tempi”.
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