Quel primo posto in Toscana rischia di essere un’amara consolazione: Siena continua a essere la città con la Tari più bassa della regione ed una delle più basse in Italia – sebbene sia stato perso il posto nella top ten – , ma il dato che colpisce davvero è un altro: nel 2025 la tassa sui rifiuti cresce del +12,9%, uno degli aumenti più alti registrati in Italia.
Lo rileva il Rapporto 2025 sui rifiuti dell’Osservatorio Prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva.
Il costo resta comunque contenuto: 250 euro all’anno la spesa media per una famiglia tipo, molto sotto la media toscana (397 euro) e nazionale (340 euro). Ma rispetto ai 222 euro del 2024, l’impennata è evidente. Un incremento che spicca in un quadro in cui, a livello nazionale, le tariffe sono cresciute in media del +3,3%, e in Toscana del +6,5%. Siena, insomma, rimane un’anomalia positiva per il livello della bolletta, ma un caso problematico per la sua evoluzione.
Nel confronto regionale, la città è l’unica a rimanere sotto la soglia dei 300 euro: distante anni luce da Pisa, che con 557 euro è tra i capoluoghi più costosi d’Italia, o da Grosseto (419 euro). Una condizione che protegge le famiglie sul piano del costo assoluto, ma non le mette al riparo dal peso dell’aumento.
La raccolta differenziata, ferma al 62,3%, resta sotto la media regionale (66,6%) e nazionale, mentre la produzione pro-capite dei rifiuti tocca i 600 kg l’anno, leggermente sopra il dato toscano. I dati qui però fanno riferimento al 2023.
Secondo Cittadinanzattiva in questo anno 95 capoluoghi hanno registrato un aumento della Tari, ma solo pochi – Siena compresa – hanno superato la soglia del +10%.
Il report ricorda infine che l’indagine riguarda le tariffe applicate nel 2024, riferite a una famiglia-tipo di tre persone e a un’abitazione di 100 metri quadrati. I costi considerati comprendono Iva e addizionali provinciali.
Marco Crimi