Caldo torrido, ad Abbadia San Salvatore cartoni alle finestre dell’ospedale. L’ira dei sindacati: “Indegno”

Se la pianura piange, la montagna non ride: proprio ieri le temperature registrate in provincia davano un ritratto delle fiamme che ogni giorno sembrano voler avvolgere il nostro territorio e a farne le spese siamo tutti, molto di più i fragili: ad Abbadia San Salvatore si tenta di ripararsi dal caldo mettendo cartoni alle finestre dell’ospedale mentre sulla vetta del Monte Amiata si registrano quasi 28 gradi. Non saranno i 40 gradi di Pianella e Monteroni o i 38.3 di Siena ma in montagna, questi sono valori da paura. Così, caldo torrido nei reparti e cartoni alle finestre per ripararsi dal sole e il sindacato Nursind  che alza i toni: “Situazione indegna”.

Un nuovo episodio di temperature torride registrate in un reparto, dunque. Dopo il caso sollevato nei giorni scorsi a Bibbiena, questa volta a finire sotto la lente d’ingrandimento del NurSind è il presidio ospedaliero di Abbadia San Salvatore, in provincia di Siena, alle pendici del monte Amiata. Il sindacato delle professioni infermieristiche, per tramite della dirigente sindacale Barbara Fernandez, ha segnalato all’Asl Toscana Sud Est che molti locali, tra i quali l’infermeria della degenza medica e quasi tutti gli ambulatori, sono sprovvisti dell’impianto di condizionamento. “Questa carenza strutturale – spiega il segretario territoriale Danilo Malatesta (nella foto, sotto) – rende difficile e poco sicura la permanenza dei colleghi in reparto e sottopone a disagi significativi anche i pazienti, che affollano questi locali così caldi nelle ore di punta per effettuare visite, esami e test da sforzo. Vista l’imminente ristrutturazione di questi locali per l’adeguamento alle norme antincendio, abbiamo chiesto all’Azienda di installare un impianto di condizionamento. Ma non abbiamo ricevuto nessuna risposta”.

Nei giorni scorsi, fa sapere NurSind, l’Asl avrebbe dato disposizione per l’acquisto di due condizionatori portatili da destinare agli ambulatori di chirurgia e di cardiologia. In ginecologia, invece, le ostetriche hanno provveduto autonomamente a posizionare tre ventilatori per rendere meno insopportabile l’aria in un ambiente frequentato da donne in avanzato stato di gravidanza.
Come se non bastasse in alcuni ambulatori sono state rimosse le persiane, rendendo così impossibile difendersi dai raggi del sole. Non va meglio nei locali adibiti a magazzini dei farmaci in piazzale Michelangelo, dove le temperature sono così elevate da mettere a rischio la corretta conservazione dei medicinali.
“Una situazione paradossale – continua Malatesta – che ha costretto alcuni colleghi a mettere dei cartoni alle finestre per creare un po’ d’ombra. Sappiamo che il presidio di Abbadia San Salvatore in questo momento è oggetto di lavori di ristrutturazione: ci risulta però che tali lavori non prevedano l’installazione di condizionatori. Ci troviamo davanti a una situazione indegna di un paese civile, oltre che irrispettosa del personale che lavora nel presidio e di quanti lo devono frequentare per motivi di salute. Dispiace constatare che situazioni simili sono comuni in tutta l’Asl Toscana Sud Est, a testimonianza di un problema che non è certo limitato a un singolo presidio”.