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Dazi Usa, timori nel mondo dell’agricoltura. Flai Cgil Siena: “Necessari ammortizzatori straordinari per i lavoratori”

Per è solo certo che le tariffe saranno rimandate al 9 luglio. Ma la minaccia perenne dei dazi statunitensi preoccupa la Flai Cgil di Siena.

“Solo due dati: la Toscana è la seconda regione italiana per export di vini e mosti negli Stati Uniti. Le denominazioni della provincia di Siena esportano circa il 35% dei vini locali verso gli USA. Sono numeri rilevanti, soprattutto se consideriamo lo “tsunami” dei dazi, che ancora nessuno ha misurato con precisione”, commenta il segretario Andrea Biagianti.

E a questo si aggiungono i timori per una recessione nel 2026. “La stima l’Fmi – prosegue Biagianti -. Questo significherà, anche a causa dell’inflazione, una probabile contrazione dei consumi. Nel breve termine, è possibile che i prodotti agroalimentari di alta qualità non risentano troppo della situazione. Tuttavia, per i vini rossi di fascia media, in particolare sul mercato statunitense, potrebbero esserci ripercussioni significative”.

Ecco perché il sindacato ha convocato oggi istituzioni ed associazioni di categoria per preparare una risposta a difesa degli oltre 13mila operai agricoli che lavorano nelle campagne della provincia

“Dobbiamo puntare sulla qualità dei prodotti – dice ancora Biagianti-, sulla diversificazione dei mercati e su strategie efficaci a tutela dei lavoratori. È necessario introdurre ammortizzatori straordinari per gli operai agricoli e aumentare le tutele contro lo sfruttamento, fenomeno che riguarda anche la nostra provincia”.

Flai Cgil poi si confronta anche con i problemi atavici del nostro territorio. “Dobbiamo parlare più correttamente di sfruttamento, che spesso si manifesta attraverso il fenomeno del contoterzismo, con il reclutamento di manodopera straniera nei “cast” dei nostri territori. Questo genera non solo un danno per i diritti dei lavoratori, ma anche una concorrenza sleale tra le aziende – afferma Biagianti-. Per contrastare questo fenomeno, abbiamo proposto strumenti concreti: un protocollo e un albo virtuoso delle aziende contoterziste. Siamo convinti che, in una fase in cui è fondamentale il confronto, anche su questo tema si potrà lavorare in modo efficace e trovare soluzioni condivise”.

marco crimi

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