“Riguardo alla bandiera palestinese: non amo particolarmente le bandiere, perché spesso rappresentano i nazionalismi. Ma in questo momento sento che, se siamo davvero umani, allora siamo tutti palestinesi. Quello che sta accadendo a Gaza è un genocidio- ha proseguito-. La nostra università, nel proprio statuto, afferma che il suo compito è contribuire alla convivenza pacifica tra i popoli, attraverso la conoscenza reciproca. È ciò che cerchiamo di fare ogni giorno. Potrà sembrare poco, piccolo rispetto all’enormità di quanto sta accadendo, ma credo che questa sia la via più solida e duratura per evitare che gli esseri umani continuino a massacrarsi. Dobbiamo tornare a vederci come esseri umani. È proprio questo che, come occidentali, non riusciamo a fare guardando a Gaza. Ci appaiono diversi da noi. Ma se riuscissimo davvero a sentirli come simili, come nostri fratelli, non potremmo restare in silenzio davanti a quello che stanno subendo”, ha concluso.