Cosa pubblica

Il programma del ‘listone’: 2 assessori ed un presidente

Suggerisco di stare veramente attenti a quei due: Alessandro Piccini e Mauro Marzucchi.
Perché sono fra i pochi ad avere il controllo di un pacchetto sostanzioso di voti e l’intelligenza politica per metterli a frutto. E lo dimostra molto bene il progetto, di cui si parla ormai da qualche mese, di un listone civico promosso appunto dai loro movimenti, rispettivamente Nero su Bianco e Siena Futura, con l’aggiunta di alcune forze minori come Sena Civitas, la Martinella ed un pezzo i Siena Attiva che non condivide la svolta del leader Fulvio Mancuso verso D’Alema.

In inglese si direbbe un progetto win-win, che in italiano si può tradurre con lo slogan inventato da Piero Chiambretti per il Festival di Sanremo: comunque vada, sarà un successo. A mio parere il “listone” non ha la forza di arrivare al ballotaggio e vincere le elezioni, neanche trovando un candidato sindaco capace di portare qualche voto in più. Certo, se poi accade… sarà appunto un successo, come pescare il superjolly, ma non credo sia quello l’obiettivo di Alessandro Piccini e Marzucchi.

Molto più concretamente il loro obiettivo (ed il loro autentico programma elettorale, al di là di quello che verrà scritto) è quello di arrivare al 15%, che è obiettivo realistico, sapendo che sul piatto della politica senese vale 2 assessori ed 1 presidente di qualche società di nomina comunale.

E questo è il successo a cui puntano, tanto più che entrambi vengono da 5 anni di opposizione ed è stata una “traversata nel deserto”, come si dice in gergo, fin troppo lunga. Adesso è arrivato il momento di tornare al governo della città, mettendo il loro eventuale, possibile, se non addirittura probabile 15% a disposizione di chi vincerà le elezioni al ballottaggio.

Il primo interlocutore mi sembra ovviamente il Pd, che dovrebbe comunque essere in testa dopo il primo turno e che è anche il loro ambiente naturale, dove vivono da anni. E se il Pd dovesse non accettare l’alleanza (cosa improbabile), ecco che il 15% potrebbe essere una carta molto convincente per una convergenza con chi dovesse arrivare secondo, a meno che non si tratti naturalmente del Movimento 5 Stelle, che continua ad essere refrattario ad ogni alleanza. Ma che al momento appare lontano da poter arrivare al secondo posto.

Roberto Guiggiani

Arianna Falchi

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