La palla ovale cambia la vita dei detenuti: a Ranza si gioca il rugby “oltre le sbarre”

La palla ovale è il motore del cambiamento nella vita dei detenuti del carcere di Ranza: a San Gimignano è stato presentato il progetto “Rugby oltre le sbarre”, che aveva già fatto tappa nella casa circondariale Le Sughere di Livorno.

I detenuti potranno conoscere così lo sport nobile per antonomasia, allenarsi, giocare e prendere parte sia a campionati che partecipare a corsi per ottenere la qualifica di arbitro.

Centrali logicamente i valori che il rugby insegna: il rispetto delle regole, dell’avversario, dell’arbitro, il sostegno del compagno.

“Allenamento, condivisione e soprattutto ‘il terzo tempo’ nel rispetto del più profondo valore del rugby – ha sottolineato il sindaco di San Gimignano Andrea Marrucci -. Crediamo fortemente in questo progetto che potrà far vivere ai detenuti momenti formativi all’insegna dello sport di squadra. I veri valori del rugby saranno fondamentali per il percorso di recupero sociale dei detenuti. Per questo la nostra Amministrazione, sempre attenta a ciò che accade nella Casa di Reclusione di Ranza, sostiene e condivide le finalità di questo progetto”.

“Sappiamo quanto lo sport sia un fattore di benessere e di crescita personale e collettiva – ha detto Serena Spinelli, assessore regionale alle politiche sociali -. Per i detenuti far parte di una squadra di rugby, gli allenamenti, la condivisione delle regole e dell’impegno in campo, è una opportunità preziosa di salute e di nuove motivazioni, favorendo quindi la prospettiva di reinserimento sociale e la finalità rieducativa della detenzione, che deve essere sempre il primo obiettivo. Iniziative come questa sono un esempio di come la comunità possa portare un po’ di luce tra i tanti problemi, anche i più drammatici, che affliggono il sistema penitenziario del nostro Paese. Voglio ringraziare per questo tutti i soggetti coinvolti nel progetto, il Comune, la direzione e il personale della casa di reclusione, il Comitato toscano amatori rugby, le squadre old e in particolare i volontari e le volontarie, i tutor e gli allenatori che lo stanno facendo crescere e lo porteranno avanti anche nel carcere di San Gimignano”.