La Siena che verrà nasce dall’accordo che il Comune ha sottoscritto oggi pomeriggio con il Demanio: un’intesa che dovrebbe portare, burocrazia permettendo, alla valorizzazione di sedici immobili dell’agenzia statale.
Ancora presto per definire le progettualità ma sia palazzo pubblico che l’ente hanno già fissato alcune delle priorità: “C’è la volontà di trovare una soluzione per l’edificio di Vico Alto”, afferma il vicesindaco Michele Capitani. Per la direttrice dell’Agenzia del Demanio Alessandra Dal Verme: “Tra i primi progetti c’è quello di rendere il più fruibile possibile ai cittadini palazzo Piccolomini”.
E sempre Dal Verme indica la necessità di dare risposte ai cittadini “attraverso la creazione di nuove residenze universitarie” e creare “poli culturali aperti” come “sale digitali e biblioteche”.
In sostanza l’idea è quella di “ringiovanire anagraficamente la città”, spiega Nicoletta Fabio, sindaco di Siena. L’accordo è il primo siglato in Toscana ed tra i primi quindici firmati in Italia.
L’intesa avrà una durata triennale e prevede iniziative di razionalizzazione, valorizzazione, riqualificazione e rigenerazione per gli immobili pubblici nel territorio comunale, con un focus sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale.
Il Demanio coordinerà e sosterrà le fasi tecniche e progettuali, avvalendosi anche della propria Struttura per la progettazione. Questa unità fornirà supporto per l’elaborazione di soluzioni innovative, con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale e al coinvolgimento di partner privati.
Da parte sua, il Comune svolgerà un ruolo centrale nella pianificazione e nella supervisione delle attività, garantendo che le iniziative siano in linea con i fabbisogni del territorio e i valori storici della città. Per garantire una gestione coordinata ed efficace delle attività previste dall’accordo, le parti istituiranno un Tavolo Tecnico, composto da rappresentanti designati.
Tra i compiti del Tavolo, quello di analizzare i beni oggetto del portafoglio immobiliare e definire la loro destinazione ottimale, di individuare ulteriori immobili pubblici da integrare nel portafoglio, di promuovere scambi di know-how tra il personale delle parti su tematiche di interesse comune, e di proporre convenzioni, accordi o integrazioni che estendano la collaborazione ad altri interlocutori istituzionali o che semplifichino la gestione del patrimonio immobiliare pubblico.
Un altro degli obiettivi sarà quello di coinvolgere privati e altre istituzioni pubbliche