“Credo che i giovani vadano ascoltati di più nei tavoli di confronto. Non solo per conoscere i loro desideri o aspettative, ma perché possono insegnarci molto”, afferma il sindaco di Siena Nicoletta Fabio parlando con i giornalisti, a margine del consiglio comunale sul lavoro, che si è svolto stamattina.
Numerose la crisi vissute dal territorio, Beko e Paycare sono state attenzionate durante i lavori nell’aula, ed il primo cittadino ha chiesto “approccio realmente condiviso, non un tavolo dove ognuno espone le proprie esigenze o criticità”. Di qui appunto il passaggio sui più giovani: “Siena – ha affermato Fabio – ha bisogno di giovani talenti che scelgano di rimanere qui. Per farlo, è necessario creare una serie di condizioni favorevoli, che sarebbe troppo lungo elencare ora”.
Tra gli interventi durante l’assise anche quello del membro della rappresentanza sindacale Fiom di Beko Stefano Borgogni, che ha chiesto alla politica di “togliersi la casacca politica” ed “indossare la pettorina dei 299 lavoratori”. Un’affermazione simbolica che invita i partiti all’unità per affrontare la vertenza, in un momento dove si registrano particolare frizioni.
“Non ho mai indossato quella “casacca” politica, semplicemente perché non mi è stata mai offerta – è la risposta del sindaco -. Ma anche se fosse successo, avrei corso il rischio di partecipare all’ennesima passerella politica. Spesso, però, mi sono sentita rispondere con un no, ripetuto più e più volte, o con l’invito a guardare altrove, in un altro comune, e non a Siena. Questo, comprensibilmente, rende il dialogo più difficile. Ma io continuo a voler dialogare. Lo faccio per i lavoratori. Resto convinta che un acquisto pubblico dello stabilimento non sia la panacea di tutti i mali, non sia una soluzione semplice, ma rappresenti comunque un primo passo verso la tanto auspicata reindustrializzazione”.
“Devo confessarvi – continua – che non nutro una fiducia così smisurata nei tavoli di confronto, che rischiano spesso di trasformarsi nell’ennesima occasione in cui ognuno porta la propria esperienza senza realmente ascoltare quella degli altri. Tuttavia, è necessario procedere in questa direzione, e in parte lo stiamo già facendo. Ciò che conta davvero, però, è l’approccio. Serve un approccio realmente condiviso, non un tavolo dove ognuno espone le proprie esigenze o criticità, magari in conflitto con quelle altrui, ma piuttosto uno spazio in cui si riesca a superare i propri confini personali per guardare insieme al bene della città.
L’ipotesi della manifestazione d interesse di Train, ha proseguito Nicoletta Fabio, “resta al tavolo delle trattative” ed è “un’opzione possibile, ma a determinate condizioni. Queste condizioni richiedono, innanzitutto, una condivisione da parte delle altre forze politiche, perché è evidente che il Comune di Siena, da solo, non dispone della maggioranza necessaria per portare avanti un’operazione di questo tipo”.
“La proposta non è affatto tramontata – ha concluso – . È solo accantonata, insieme ad altre. Giani ha parlato di consorzi: perché no? Per me conta la soluzione, non certo appuntarmi una medaglia per aver avuto l’idea migliore. Non si tratta di intestarsi un successo personale, ma di arrivare a una soluzione concreta e utile per tutti”.
Katiuscia Vaselli