Beko ‘sponsor’ del Giubileo, Rosignoli scrive al Papa: “È accettabile?”

“Può la logica della razionalizzazione dei costi fatta da chiusure di stabilimenti essere eticamente accettabile per chi vede nel lavoro l’opera con cui l’uomo acquisisce la sua dignità. Io credo che la Chiesa non faccia bene ad accostare il proprio nome e la propria immagine, nell’anno il cui motto è ‘Pellegrini di speranza’ , a un’azienda che proprio in Italia sta mettendo a dura prova la speranza di duemila famiglie”.

Lo si legge in una lettera di Elena Rosignoli inviata all’arcivescovo Augusto Paolo Lojudice, con richiesta di essere posta all’attenzione di Papa Francesco.

“Certamente immagino che i costi per l’organizzazione siano ingenti e che quindi il supporto di questa azienda possa fare comodo, immagino che anche vendere i gadget con la mascotte Luce serva a questo, però mi domando come cose del genere non possano smarrire e confondere i fedeli”, continua.

Rilevando come i turchi siano supporters del Giubileo, il consigliere regionale del Pd chiede al cardinale di farsi da tramite con Papa Francesco per domandargli se è accettabile che la multinazionale, che ha annunciato 2mila esuberi in Italia, possa figurare tra i supporters.

Intanto ci sono novità sul fronte del lavoro a Siena: il Ministero delle Imprese ha comunicato la data ufficiale del nuovo round azienda-sindacati-istituzioni sulla vertenza Beko Europe: il 10 febbraio alle 14.30.

Tra sei giorni dunque nuovo incontro a palazzo Piacentini. La multinazionale, lo ricordiamo, è destinata ad uscire dallo stabilimento di viale Toselli nel 2027 e la produzione cesserà alla fine del 2025.

Regione, Comune e Provincia poi stanno studiando soluzioni per rilevare l’impianto, che avrebbe un costo oscillante tra i cinque e i sei milioni di euro.

Nel weekend il Governatore Eugenio Giani aveva paventato la possibilità di creare un consorzio pubblico-privato, con la partecipazione degli operai, per acquisire il sito. Ed aveva anche ricordato come il Comune, grazie agli effetti di una nuova legge toscana, potesse espropriare lo stabilimento.

Per venerdì 7 febbraio intanto è previsto un nuovo corteo dei lavoratori, che partirà alle 10 da piazza Salimbeni per arrivare in Prefettura. Martedì 11 invece è possibile che i dipendenti siano ospitati dal ateneo in senato accademico.

Capitolo Paycare: per venerdì 14 febbraio è in programma in Regione un confronto con Konecta, azienda titolare del sito di Monteriggioni che la scorsa settimana ha annunciato di aver avviato la procedura di licenziamento di 26 lavoratori.

Domani i sindacati incontreranno la stessa società in videoconferenza.

“In Regione sarà presente il consigliere per le crisi Valerio Fabiani. Il 14 febbraio alle 9 saremo a Firenze e non escludiamo la presenza dei dipendenti a sostegno della vertenza. Domani ci sarà un confronto con Paycare. E in base a quello che verrà fuori organizzeremo le iniziative”, dice Giuseppe Cesarano, segretario Fim Cisl Siena

MC