Tre milioni di kilowattora all’anno: è questa la quantità di energia elettrica che il nuovo impianto di trigenerazione del polo scientifico di San Miniato sarà in grado di produrre, affiancando altri 1,8 milioni di kilowattora di calore e 1,4 milioni di kilowattora di energia frigorifera.
In pratica, un unico sistema fornirà luce, riscaldamento e raffrescamento, riducendo consumi, costi e oltre 800 tonnellate di anidride carbonica all’anno. Una rivoluzione silenziosa ma potentissima, destinata a cambiare il modo in cui l’Università di Siena alimenta il suo campus più energivoro.
Il nuovo impianto, inaugurato oggi, è stato realizzato nell’ambito del grande progetto di riqualificazione energetica affidato a Camst group e Arco Lavori, mentre la tecnologia è firmata da Centrica Business Solutions, partner di Camst. Con una potenza di 531 kilowatt elettrico, il sistema è progettato per sfruttare in modo integrato ogni forma di energia prodotta, garantendo continuità e autonomia al presidio universitario di San Miniato.
Per il rettore Roberto Di Pietra, si tratta di un “investimento strategico, perfettamente allineato alle politiche di efficientamento dell’ateneo”. Il trigeneratore, ha spiegato, permette di utilizzare al meglio l’energia prodotta “in tutte le stagioni dell’anno», sostenendo sia la didattica che la ricerca grazie a soluzioni tecnologiche avanzate. “A San Miniato prosegue una serie di interventi per razionalizzare l’utilizzo degli spazi e delle risorse”, ha aggiunto.
Soddisfazione anche dal vicepresidente di Camst group, Mattia Grillini, che ha definito il progetto “un’infrastruttura che unisce efficienza, sostenibilità e valore per il territorio”. Grillini ha ricordato come Camst investa da anni nell’innovazione energetica e come questa collaborazione con l’Università rappresenti “un esempio virtuoso di tecnologia al servizio delle comunità”.
A evidenziare i benefici operativi è stato Nicola Miola, general manager di Centrica business solutions Italia: “La trigenerazione migliora l’efficienza complessiva del Campus e garantisce condizioni più stabili per attività didattiche e scientifiche. È una soluzione affidabile e sostenibile, perfettamente modellata sulle esigenze di San Miniato”.
Il progetto affonda le sue radici nel 2020, come ha ricordato Massimiliano Pagni, responsabile della Divisione tecnica di ateneo. “È stato necessario un importante lavoro tecnico ed economico condiviso con tutti i partner. Il trigeneratore rappresenta un risultato primario e un modello replicabile di efficientamento per il patrimonio immobiliare dell’Università”.
L’inaugurazione si inserisce infatti in un piano più ampio: oltre al trigeneratore, sono stati completati il relamping di oltre 7mila corpi illuminanti con tecnologia Led, la sostituzione delle caldaie con modelli a condensazione e l’installazione di un nuovo refrigeratore d’acqua ad alta efficienza. Interventi che rendono il polo di San Miniato una delle strutture più moderne e sostenibili dell’intero ateneo.