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L’Università di Siena omaggia tre suoi studenti partigiani caduti nel 1944. Di Pietra: “Grazie anche a loro se siamo qui oggi”

Nel giorno dell’inaugurazione dell’anno accademico, l’ateneo senese ha voluto rendere omaggio anche a tre dei suoi studenti che hanno dato la vita per l’università e per tutto il paese. Proprio questo pomeriggio, infatti, è stata presentata nel cortile del rettorato una lapide che ricorda i tre ragazzi partigiani, appena ventenni, che nel 1944 vennero fucilati dai nazisti. L’iniziativa è stata coordinata con l’Anpi di Siena e con il Circolo Anpi “Carlo Rosselli” degli atenei senesi, nell’ambito delle celebrazioni dell’80°anniversario della Liberazione di Siena.

“Grazie a una ricerca condotta da Alessandro Leoncini e Giovanna Giorgetti – commenta Silvia Folchi, presidente dell’Anpi di Siena -,sono emerse dall’archivio storico dell’università le carte che riguardano i tre giovani caduti: Franco Tiberi Venturucci, studente di medicina, nato a Grosseto nel 1923 e ucciso a Monticello Amiata il 19 giugno 1944; Luigi Carletti, studente di giurisprudenza nato a Siena nel 1921, partigiano del Raggruppamento Monte Amiata, ucciso a Monte San Savino il 2 luglio 1944 e Vittorio Labate, studente di giurisprudenza nato a Napoli nel 1919, sottotenente di polizia e partigiano della terza Brigata Garibaldi Formazione Santo, caduto a Terricciola il 3 aprile 1944”.

Tra i presenti, oltre ai familiari dei caduti, c’era anche il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani.

“Un grande esempio che qui celebriamo – spiega Giani -. Questo atto dell’Università di Siena è il modo migliore per commemorare gli 80 anni dalla Liberazione, che hanno significato molto in Italia anche per il sacrificio della Toscana. Ricordiamo come il territorio fu liberato, oltre che dalle truppe alleate, dai partigiani e da una Resistenza che qui in Toscana ebbe un ruolo da protagonista. Quest’anno per il 25 aprile abbiamo avuto in Toscana, a Civitella, la presenza del Presidente della Repubblica Mattarella, che ha ricordato quel periodo con una frase emblematica ‘senza memoria non c’è futuro’ “.

“Ogni istituzione è tenuta a preservare la propria memoria – commenta il rettore dell’Università di Siena, Roberto Di Pietra -, soprattutto quando questa incarna con l’estremo sacrificio dei suoi componenti i valori della nostra carta costituzionale. Oggi l’Università di Siena rende onore a tre suoi valorosi studenti che ottanta anni fa contribuirono alla liberazione dall’occupazione nazista la città di Siena”.

Pietro Federici

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