
“La sicurezza delle strade e dei cittadini non ha colore politico e dispiace dover constatare come tre comuni – Siena, Piancastagnaio e Monticiano – non abbiano preso parte alla mobilitazione che ha visto, convintamente, il coinvolgimento di tutti i sindaci del territorio. Evidentemente la sicurezza e la manutenzione stradale non sono per loro una priorità”.
L’attacco è del presidente della provincia Agnese Carletti, che continua: “Anche di fronte a tagli così indiscriminati sarebbe opportuno che la provincia di Siena e tutti i suoi amministratori potessero dare segno di compattezza, esattamente come a livello nazionale sono riusciti a fare i presidenti di Provincia. Ma per qualcuno la campagna elettorale vale più dei servizi ai cittadini”.
Martedì intanto è previsto l’incontro sulla materia tra le province e il ministero delle Infrastrutture Matteo Salvini. Gli enti porteranno i dati di avanzamento della spesa che, specifica Carletti, “è a oltre il 90%, così da cancellare da subito qualunque allusione superficiale rispetto all’incapacità di utilizzo dei fondi da parte dei territori. La positività del lavoro svolto delle province, pur nelle difficoltà in cui si trovano ad operare, è stato in questi giorni ribadito anche dalle forze economiche e sociali del nostro territorio, che sulla rete provinciale transitano ogni giorno insieme a tutti i nostri concittadini” conclude Carletti.
Ed intanto trentadue dei trentacinque primi cittadini hanno sottoscritto una lettera ai gruppi parlamentari chiedendo di attivarsi al Ministero. Giorni fa era stata scritta una richiesta di incontro al Prefetto.
Per il biennio 2025-2026 il taglio per Siena sarebbe pari a 3,4 milioni, anche se Salvini potrebbe fare dietrofront. “Gli annunci sui giornali, per i quali le risorse sarebbero state ripristinate, non sono confermati dagli atti. Pertanto, la Provincia, in attesa dell’incontro con il Ministro Salvini, sta provvedendo a rivedere il piano delle opere pubbliche e gli appalti in essere – spiega la presidente Carletti, – Ci auguriamo che dopo la protesta che ha coinvolto indistintamente tutte le province d’Italia, il Ministero ci ripensi, ammetta di aver sbagliato e faccia finalmente marcia indietro riallocando le risorse tagliate”.