Cosa pubblica

Mps, Giorgetti: “In linea con l’Unione Europea sulla privatizzazione”

Parla di un’Italia “sostanzialmente in linea con gli impegni di riprivatizzazione del Monte dei Paschi concordati con l’UE” il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti

Via XX settembre, lo ricordiamo, ha ceduto la quota attraverso un Accelerated book building raccogliendo 650 milioni di euro. E dopo l’operazione la quota del Mef a Rocca Salimbeni è scesa dal 39,2% al 26,7% del capitale.

Non è chiaro quale sarà il futuro di Mps. Più lontano dal rimanere in mani pubbliche oltre il 2024, mentre la via privata è ancora contraddistinta da incertezza. L’ipotesi più accreditata è un’aggregazione, cercando di coinvolgere Bpm o Bper. Nel frattempo, c’è da registrare la risposta negativa della Borsa, dopo il titolo ha perso l’1,34%.

Numerose le reazioni odierne dalla politica alla notizia arrivata ieri sera. “Si tagliano le risorse ad una prospettiva di sviluppo come il Biotecnopolo, si fa cassa su Mps, da tempo in netta ripresa. Si allontanano opportunità e servizi da Siena e dal suo territorio – scrive il segretario provinciale del Pd Andrea Valenti – . E’ evidente che o alla giunta di destra di Siena tutto questo non interessa, oppure – nonostante le continue e fumose rassicurazioni – non hanno alcun potere di concertazione nei tavoli della destra nazionale, che fa cassa e taglia sulla pelle del nostro futuro. Ora basta”.

Soddisfazione per l’operazione è stata espressa dal parlamentare di FdI Siena Francesco Michelotti. “La discesa del Mef dal capitale consente di raggiungere due obiettivi – spiega-: da un lato rispettare l’impegno con l’Unione Europea di dismettere l’ampia parte della partecipazione statale entro la fine dell’anno, dall’altro consentire al governo di uscire dal mondo del credito retail prima di un’eventuale frenata dei titoli e di un rallentamento dei risultati economici. A questo punto si aprono alcuni scenari, che a nostro avviso dovranno sempre tenere presente la tutela del marchio, del brand, dei livelli occupazionali, e della centralità di Siena nella governance. L’ottica dovrà essere quella di creare valore per il territorio , in un’ottica industriale e non solo finanziaria”.

marco crimi

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