Un laboratorio dove sensori avanzati, algoritmi predittivi e prototipi industriali convivono nello stesso spazio. Dove la ricerca universitaria incontra la tecnologia di una delle aziende più importanti al mondo nel settore dell’energia. Prende vita il Joint reliability and measurement laboratory, il nuovo laboratorio congiunto creato dall’Università di Siena e da Baker Hughes, colosso internazionale della tecnologia applicata all’industria e alle infrastrutture critiche.
L’obiettivo è semplice e ambizioso allo stesso tempo: sviluppare soluzioni avanzate per la misurazione, l’affidabilità e il monitoraggio intelligente di sistemi industriali complessi, mettendo insieme la capacità di ricerca del mondo accademico e il know-how operativo di una multinazionale.
A guidare il laboratorio sarà il professor Marco Mugnaini, docente del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione e Scienze Matematiche, figura di riferimento nel campo della strumentazione di misura e della diagnostica industriale. Al suo fianco i ricercatori del laboratorio LEEME, uno dei nuclei più attivi dell’ateneo in ambito elettronico e metrologico.
Il Jrm nasce come punto di contatto stabile tra ricerca e industria, un luogo dove idee, prototipi e tecnologie vengono testati in condizioni reali e trasformati in soluzioni utili per l’energia, la sensoristica e la gestione delle infrastrutture critiche. Il laboratorio opererà su linee strategiche che spaziano dalle tecniche avanzate di misura alla sensoristica innovativa, dal condition monitoring dei componenti meccanici agli algoritmi predittivi basati su intelligenza artificiale, fino alla progettazione e validazione sperimentale di prototipi industriali.
“Per l’Università di Siena – commenta il professor Mugnaini – la creazione del Jrm rappresenta un ulteriore passo verso il rafforzamento delle collaborazioni con il mondo industriale, favorendo una ricerca orientata all’innovazione e applicata ai bisogni del territorio e delle aziende globali. Il laboratorio fungerà anche da centro per la formazione di studenti, dottorandi e giovani ricercatori, offrendo opportunità di tirocinio, tesi e attività di ricerca in un contesto multidisciplinare e all’avanguardia. La condivisione delle competenze tra accademia e industria permetterà lo sviluppo di percorsi formativi altamente aderenti alle necessità del mercato del lavoro e alla trasformazione digitale in corso nei settori industriali più avanzati”.
Il valore aggiunto del Jrm è duplice: da una parte mette a disposizione delle imprese strumenti di ricerca avanzata e competenze accademiche maturate negli anni; dall’altra offre alle nuove generazioni di ingegneri l’opportunità di formarsi su tecnologie che oggi rappresentano la frontiera dell’innovazione industriale.
Un ponte, insomma, tra chi studia il futuro e chi ha bisogno di trasformarlo in realtà. E adesso, quel ponte, passa anche da Siena.