Stipendi e tredicesime non pagate: stato d’agitazione dei lavoratori Comege. Oggi il presidio davanti all’azienda

“Purtroppo, anche negli ultimi mesi, parliamo di novembre-dicembre del 2024, ai dipendenti è stato promesso un piano, un tavolo per costruire qualcosa insieme e rilanciare questa azienda. In realtà, questi lavoratori oggi si trovano senza avere pagata né la tredicesima né lo stipendio”.

A denunciare la situazione è Carmine Stefanelli, Fiom Cgil Siena. E l’azienda è la Comege Industrial, che si trova a Le Frigge, nel comune di Monteriggioni.

Di recente nell’assetto societario di questa realtà, che occupa 25 lavoratori, sarebbe entrato un nuovo soggetto. Molteplici, secondo il sindacalista le promesse fatte, ma nelle ultime settimane è venuta a mancare la comunicazione.

“In realtà è tutta una fantasia di questo imprenditore che, fino a poco tempo fa, ha illuso queste persone. Voleva riprendere in mano situazione che ormai era degenerata negli ultimi mesi. Questo noto imprenditore, in sostanza, non si presenta né ai tavoli concessi dalla rsu né alle strutture sindacali, perché sostanzialmente le prospettive non ci sono: non c’è lavoro, non ci sono commesse”, ha aggiunto Stefanelli, presente stamani ad un presidio di protesta che si è tenuto davanti al capannone dell’azienda.

“Non c’è dialogo – continua-, Comege non risponde a quello che è ovviamente dovuto in termini legali e contrattuali. E intanto aspettiamo questo noto imprenditore che si presenta tramite un avvocato,  che però non ci ha ancora rivelato il suo nome, lasciandoci ancora oggi nel buio più assoluto riguardo al futuro di questi lavoratori”.

Sotto la lente dei vertici aziendali ci sarebbe un piano di ristrutturazione. Ma i problemi segnalati dai metalmeccanici sono numerosi: “Fringe benefits contrattuali e buoni pasto non riconosciuti”, prosegue.  Criticità sono segnalate anche sul fronte sicurezza: “Non vengono forniti vestiari adeguati e non sono state nemmeno rinnovate le scarpe antinfortunistiche”

Fiom Cgil ha chiesto un tavolo di confronto: “Le prossime mosse saranno sicuramente rivendicare il rispetto degli articoli del contratto non rispettati e forzare la mano attraverso una richiesta di arrivare a quell’incontro – aggiunge – , per avere finalmente una risposta chiara sulla situazione attuale e sulle prospettive dell’azienda. Logicamente, aspettiamo con ansia che vengano pagati gli stipendi e la tredicesima; daremo un lasso di tempo massimo di una settimana, durante la quale ci sarà uno stato di agitazione e organizzeremo nuovi presidi per ottenere finalmente una risposta”.

Alla mobilitazione odierna era presente anche il segretario della Fiom Cgil di Siena Daniela Miniero che ha parlato di “un film già visto”. “C’è stata un’acquisizione e sono in fase di stilare un piano di ristrutturazione aziendale. Il problema è che per ristrutturare un’azienda ci vuole tempo e la soluzione non può essere prendere tempo, lasciando senza stipendi i lavoratori – ha detto – . Faccio una considerazione un po’ più ampia: cambiano i soggetti, ma il film, ripeto, è sempre lo stesso. Bisogna invertire il paradigma e capire che qualsiasi difficoltà va affrontata con un presupposto imprescindibile che vede come priorità la salvaguardia del livello occupazionale”.