Stretta sugli affitti brevi, la Consulta dà ragione alla Toscana: no al ricorso del Governo contro la legge regionale
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La legge toscana sul turismo resta in piedi. La Corte costituzionale ha respinto in toto il ricorso del Governo contro il Testo unico della Regione: una decisione che conferma la validità delle regole su alberghi, affitti brevi, bed and breakfast e strutture extra-alberghiere.
In parole semplici, la Consulta ha stabilito che la Toscana poteva legiferare e che lo ha fatto nel rispetto della Costituzione. Le norme che limitano l’uso turistico degli immobili residenziali, rafforzano il ruolo dei comuni e puntano a contenere gli effetti dell’overtourism sono state giudicate legittime.
La sentenza chiarisce che gli affittacamere e i bed and breakfast svolti in modo stabile devono essere considerati attività imprenditoriali, e che i comuni possono intervenire per regolamentare le locazioni turistiche brevi, soprattutto nei territori ad alta pressione turistica. Una scelta motivata dalla necessità di tutelare il diritto all’abitare e l’equilibrio delle città.
La decisione è stata accolta con soddisfazione dal presidente Eugenio Giani, che parla di “una grande vittoria per la Toscana” e sottolinea come la legge rappresenti “una politica di semplice buon senso, capace di garantire un equilibrio tra attività turistica e vita quotidiana dei residenti”.
Sulla stessa linea l’assessore regionale al turismo Leonardo Marras, secondo cui la sentenza “conferma la bontà delle scelte fatte” e rafforza un modello di turismo fondato su “equilibrio, sostenibilità e sviluppo economico, sociale e ambientale”.
Per l’assessore alla cultura e al turismo culturale Cristina Manetti, la pronuncia della Consulta “conferma la validità delle scelte della Regione nel promuovere un turismo di qualità, attento alla tutela del patrimonio e delle comunità locali”
Soddisfazione anche dall’ex presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo, che parla di “una legge equilibrata e solida” e di “una vittoria dell’autonomia regionale”, sottolineando come la Corte abbia riconosciuto il ruolo centrale dei comuni nella gestione dei fenomeni turistici.