Da Parma a Roma su un dispositivo che gli permette di muoversi. Oltre 230 chilometri per vincere la sua battaglia nonostante la spina bifida, la malformazione che lo affligge sin dalla sua nascita.
Oltre 230 chilometri per sensibilizzare chi come lui ha la stessa malattia, perché le cose si possono fare e si può andare oltre tutti gli ostacoli. È il senso del viaggio sulla Francigena di Ivan Scuto che oggi ha fatto tappa a Siena. E a Siena News racconta la sua esperienza. “L’importante è fare una cosa, non come la fai – è la sua filosofia di vita-.Io volevo compiere un percorso e vedere dove potessi arrivare e anche far capire a chi ha problemi come me che si può fare tutto quello che si vuole, magari semplicemente in modo diverso”, spiega.
Il suo tour è iniziato in Emilia dieci giorni fa e lui dovrebbe arrivare nella Capitale a fine mese. Oltre a Siena Ivan ha visitato anche Colle Val d’Elsa, San Gimignano e Monteriggioni. E sui suoi canali social, come la pagina Facebook “Viaggiare diversamente”, narra ciò sta vivendo ora. “Su YouTube vedevo video di persone come me che visitavano la Francigena solo con gli occhiali VR. Non mi sembrava giusto e sto dimostrando che non c’è bisogno di un visore per fare questo viaggio” , continua.
“La spina bifida da piccolo mi ha condizionato, perché dovevo capire come vivere un qualcosa di totalmente diverso rispetto ai miei coetanei ”, sottolinea Ivan che poi si dice grato rispetto alla figura di suo padre perché “mi faceva fare molte cose, mi faceva credere che se io avessi voluto avrei potuto compiere di tutto. A volte mi faceva andare in bicicletta, ho una gamba che ancora funziona è lui mi legava l’altra ai pedali, e io gli chiedevo: ‘Babbo ma se cado?’. Papà però mi rispondeva sempre: ‘Se cadi poi ti rialzi’”
Il ragazzo, 35 anni, stamani è entrato in Comune per parlare con i membri della giunta, ma ha avvertio: “Non ho trovato molta ospitalità qui per i pellegrini e questo mi è sembrato strano. Comunque mi sono trovato benissimo”
MC