“Il documento non tiene adeguatamente conto del mutato quadro normativo nazionale, in particolare del recente decreto legge 175 del 21 novembre 2025, che ha introdotto vincoli più stringenti, maggiori garanzie per la tutela del territorio e una ridefinizione dei processi autorizzativi in materia di rinnovabili. Di fronte a un cambiamento così rilevante, secondo noi quel testo andava rivisto anche mediante un approfondimento, per evitare l’adozione di un documento già in parte superato e potenzialmente inefficace”. Così il sindaco Nicoletta Fabio in consiglio comunale rispondendo all’interrogazione della consigliera Anna Ferretti (gruppo Partito Democratico) sul documento dei sindaci del Senese su transizione energetica e utilizzo del territorio.
“Desidero innanzitutto – ha esordito il sindaco – chiarire un punto fondamentale: noi condividiamo pienamente le finalità di una transizione energetica sostenibile, equilibrata e rispettosa del paesaggio, della vocazione e dell’identità del territorio. Non c’è quindi nessuna marcia indietro o disimpegno. Rispetto alla mancata firma del documento dei Sindaci di centrosinistra, la motivazione attiene tanto a valutazioni di metodo che di merito. Non siamo intervenuti pubblicamente sul tema per non alimentare polemiche, perché sono convinta che il ruolo istituzionale debba andare oltre quello della contrapposizione, e nel quadro di un dialogo fra i sindaci e le amministrazioni della provincia ho preferito non replicare scegliendo la sola ‘non adesione’. Sul piano del metodo, il documento è stato presentato ad alcuni di noi come espressione dei ‘Sindaci di centrosinistra’. Ritengo che la Provincia, nel suo ruolo di ente di coordinamento, debba favorire un confronto davvero trasversale su temi che riguardano il territorio, evitando impostazioni che rischiano di politicizzare questioni che dovrebbero essere affrontate con spirito unitario e istituzionale. Temi come l’energia e il paesaggio non possono essere trattati con logiche di schieramento”.
“Sul piano del merito – ha evidenziato Fabio – il documento non tiene adeguatamente conto del mutato quadro normativo nazionale, in particolare del recente decreto legge 175 del 21 novembre 2025, che ha introdotto vincoli più stringenti, maggiori garanzie per la tutela del territorio e una ridefinizione dei processi autorizzativi in materia di rinnovabili. Un nuovo sistema normativo ancora, certo, perfettibile, ma, di fronte a un cambiamento così rilevante, secondo noi quel testo andava rivisto anche mediante un approfondimento, per evitare l’adozione di un documento già in parte superato e potenzialmente inefficace. Certamente ritengo importante che i Comuni siano protagonisti nella pianificazione territoriale anche in materia di impiantistica energetica, ma ritengo altresì rilevante che questo avvenga dentro un quadro normativo nazionale e regionale preciso e definito. E’ improprio attribuire ai Comuni responsabilità o impegni ulteriori in assenza di una cornice normativa regionale completa, che a sua volta ha necessità di una nuova cornice nazionale viste le sentenze succedutesi negli ultimi mesi. La legge regionale sulle aree idonee per fotovoltaico, eolico e agrivoltaico non è ancora stata approvata: finché ciò non avverrà, i Comuni operano in un quadro di incertezza, nel quale le competenze decisive restano in capo alla Regione e allo Stato. Superfici minime, criteri di idoneità, limiti paesaggistici, modalità autorizzative: sono scelte che devono essere definite a livello sovraordinato, per evitare frammentazioni e conflitti interpretativi. L’amministrazione comunale di Siena ha assunto posizioni chiare e coerenti: siamo contrari a impianti eolici nelle Crete Senesi e a forme di agrivoltaico intensivo e altamente incompatibili con la vocazione dei territori, come già espresso pubblicamente anche in quest’aula dal Vicesindaco. Il punto è che un’unità di intenti fra le istituzioni è efficace se fondata su basi normative solide, non su documenti un po’ pretestuosi o di propaganda di cui possiamo anche condividere gran parte degli obiettivi, ma che rischiano di attribuire ai Comuni responsabilità che non possono esercitare pienamente. La collaborazione istituzionale si misura dalla qualità e dalla concretezza delle scelte”.
“Continueremo – ha concluso– a svolgere un ruolo di capofila responsabile nei percorsi di sostenibilità, turismo certificato e tutela del patrimonio, anche nei rapporti di collaborazione con gli altri Comuni della provincia, e sono convinta che sarà possibile costruire una reale sintonia evitando sovrapposizioni, incertezze e confusioni. Il Comune di Siena è sempre stato disponibile al confronto e alla collaborazione, come ha già dimostrato anche sulla vicenda dell’approfondimento della Cer su base provinciale. Utilizzeremo tutti gli strumenti di pianificazione e tutela che lo Stato e la Regione saranno pronti ad assegnarci all’interno di un disegno strategico coerente e fondamentale quale è quello dell’energia. In conclusione, la scelta di non sottoscrivere quel documento non è stata una chiusura, ma una presa di distanza da un documento ‘nato male’ e costruito in maniera un po’ pretestuosa e approssimativa”.
Anna Ferretti ha replicato dichiarandosi “non soddisfatta. Capisco che un documento sottoscritto dai sindaci del centrosinistra possa dare fastidio, ma Siena pesa di più in questo contesto in quanto Comune capoluogo. Proprio perché il tema del documento è importante sia per il capoluogo sia per gli altri Comuni, bisogna portare avanti un ragionamento con gli altri Comuni, e in questo senso il passo più grande deve farlo chi è più grande, perché il Comune di Siena ha un ruolo di capofila. Anche se le differenze politiche possono creare difficoltà, il contenuto di questo documento deve essere portato avanti. Sui temi ambientali i confini sono labili ed è necessario integrarsi e lavorare insieme. Per questo chi ha maggiori possibilità, come Siena, deve svolgere un ruolo di mediazione per raggiungere un obiettivo comune. Ho citato le sue dichiarazioni e quelle del vicesindaco perché sono coerenti con il documento. Ritengo che ogni amministrazione debba scegliere come e dove collocarsi per poter avere l’impatto migliore, anche per evitare situazioni come quella dell’antenna 5g di Sant’Andrea in cui di fatto non abbiamo il potere di dire niente. Il Governo deve giustamente pensare a tutti, ma non ci si può scordare che ciascun sindaco, quando amministra il suo territorio, lo deve tutelare e le norme devono consentire di farlo. È importante che le amministrazioni siano unite su questo fronte: non si tratta di fare barricate, ma di amministrare al meglio il proprio territorio. La solitudine che talvolta lei ha lamentato nei confronti del Comune può e deve essere colmata anche in questo modo, cercando il dialogo”.