Nelle ultime settimane di campagna elettorale a Siena abbiamo assistito a molti cambiamenti: il terzo polo di Pacciani/Piccini ha cambiato nome dopo la nascita dell’omonimo terzo polo Calenda/Renzi, il tavolo del centro sinistra, di cui facevamo e vorremmo ancora farne parte, è stato sospeso per la la crisi di governo e, da ultimo, abbiamo assistito all’autocandidatura a Sindaco di Montomoli. Quest’ultimo è sostenuto attualmente da Azione e Marzucchi (anche se non ancora ufficialmente), in attesa che, dopo il voto del 25 settembre, arrivino a suo sostegno i partiti del centrodestra, ma questo dipenderà anche dalle scelte di De Mossi.
Tutto si muove all’insegna della bandiera del civismo: candidati nuovi e vecchi politici alle spalle, un gioco già rivisto nel 2018 con la candidatura di De Mossi, volti nuovi, di alto profilo professionale con zero esperienza politica, poche idee e nessun programma, così come ha ammesso lo stesso Montomoli. In questo scenario bisognerà, quindi, fidarsi della capacità e del pragmatismo della persona, basato sul “sono un bravo professionista, sarò un bravo Sindaco”: questo è il concetto che si vuole proporre e che ha ancora un certo appeal tra gli scontenti della politica.
Come Gruppo Primarie crediamo, invece, che sia necessario avere un progetto, delle idee e un ideale di città per i prossimi 5/10 anni da trasmettere ai propri cittadini, dicendo loro quali sono i programmi e come si intenda realizzarli, provando così a farli appassionare alla propria prospettiva.
Questo è il modo di arginare il fenomeno pauroso dell’astensionismo e del disinteresse verso la politica. Se sarai bravo ti voteranno, altrimenti i soliti personaggi, che da decenni passano da destra a sinistra utilizzando un volto pulito da spendere (e bruciare) a ogni tornata elettorale, continueranno a gestire la cosa pubblica. Per questo motivo il Gruppo Primarie si ritrova, in presenza, da maggio ogni giovedì con tutte le persone interessate a partecipare, proporre e anche criticare. Ne sono passate a decine e grazie al contributo di molte di queste sono state costruite le linee guida del nostro programma.
Noi, come abbiamo sempre detto, siamo progressisti, e crediamo che la nostra prospettiva e il nostro ideale politico siano diversi da quello conservatore. Il cittadino deve e ha il diritto di scegliere non solo la persona da votare, ma anche l’idea del suo gruppo o del suo partito. Quando l’individuo non ha possibilità di scelta, si arriva a quel disinnamoramento di oggi e alla fatidica frase “io non voto, sono tutti uguali, non c’è nessuno che mi rappresenti”.
Noi crediamo che la politica locale abbia il dovere di parlare sia di diritti civili sia delle buche delle strade: “tutto è politica”. Un Sindaco deve sempre dire da che parte sta, anche quando è una posizione scomoda.
Il Gruppo Primarie ha molti progetti con uno scopo finale ben preciso: vogliamo far crescere la città sia numericamente che qualitativamente. Vogliamo che le persone che studiano, lavorano o viaggiano a Siena abbiano il desiderio di venirci a vivere e quelle che già vi abitano, anziani o giovani che siano, vi possano rimanere con una vita soddisfacente.
Per far questo chiediamo e ribadiamo la necessità di fare le Primarie di coalizione: poter discutere e confrontarci pubblicamente farà bene a tutti noi compreso un PD che così sarà davvero aperto, come ha detto Enrico Letta domenica alla Festa dell’Unità di Pisa, citando ed elogiando il segretario comunale di Siena, “che non si è chiuso all’interno del suo partito”.
Noi siamo pronti a stare in una coalizione dove sarà il popolo progressista stesso a scegliere il proprio candidato. La scelta di calare dall’alto l’ennesimo candidato civico o non civico è legittima, ma è perdente per tutti: le ultime elezioni di Pistoia e di altre città toscane ne sono l’esempio.
Ernesto Campanini, Gruppo Primarie Centrosinistra