Epistassi in gravidanza: come funziona e quando fare un controllo

La fuoriuscita di sangue dal naso (o epistassi) è un evento molto comune durante la gravidanza, ed è dovuto principalmente ai cambiamenti che il corpo di una donna subisce affinché possa ospitare il feto. In alcuni casi ci sono altri fattori che ne aumentano l’incidenza, per esempio: le donne che hanno sofferto di epitassi in età infantile sono maggiormente predisposte al verificarsi di questo tipo di problema.

Nonostante si tratti solitamente di una condizione lieve e rapidamente risolvibile, è importante sapere cosa fare quando si presenta. Qualora il sanguinamento fosse copioso e avvenisse spesso, magari con un forte malessere della gestante, sarebbe fondamentale escludere alcune cause più complesse, come l’epistassi posteriore, che si verifica a causa di danni ai vasi più grandi, difficili da controllare con le misure abituali. Alle prime avvisaglie è saggio prenotare una visita specialistica nelle modalità indicate su portali come https://www.hsr.it/prenotazioni/visite-esami-solvenza.

Come accennato, la condizione di base dell’epistassi nasale in gravidanza è il cambiamento radicale del funzionamento del sistema circolatorio quale conseguenza dei cambiamenti ormonali della donna. Infatti, estrogeni e progesterone portano a un netto aumento del volume del sangue materno durante i primi mesi di gestazione, per riuscire a soddisfare le esigenze del feto.

Gli estrogeni provocano il rilassamento e la dilatazione delle pareti di vene e arterie, rendendo più facile per il sangue raggiungere tutti i tessuti. Questo, a sua volta, porta a una maggiore congestione del sangue nelle mucose; in special modo all’interno del naso e della bocca. Diversamente, il progesterone fa aumentare la pressione sanguigna all’interno di tutti i vasi del corpo, compresi quelli del naso.

Con il verificarsi di questa vasodilatazione tutte le mucose del corpo tendono a diventare più sensibili, come quelle del naso, delle gengive e persino della vagina. Pertanto, con la forza impressa per starnutire, o anche a causa della bassa umidità dell’aria, il naso della gestante può sanguinare.

Il più delle volte l’emorragia si arresta da sola, ma nel momento in cui si verifica la fuoriuscita di sangue dalle narici è consigliabile restare in posizione seduta, con la testa dritta o reclinata leggermente in avanti, e mantenere chiuso il naso con le dita premendo ai lati della parte molle per 10-15 minuti. L’applicazione del ghiaccio per alcuni minuti aiuterà a interrompere l’epistassi, grazie alla sua azione di vasocostrizione. Mai sdraiarsi o piegare la testa all’indietro, perché in tal modo si rischia di ingerire il sangue (questo potrebbe provocare nausea) o, peggio, si potrebbe inalare il liquido con pericolo per la salute generale. È sconsigliato inoltre mettere all’interno del naso tamponi allo scopo di fermare l’epitassi.

Se il sangue non si è fermato dopo i minuti di naso chiuso e ghiaccio, ripetere la procedura per altri 10-15 minuti. Se, malgrado questi tentativi, l’epistassi durante la gravidanza dovesse continuare, il flusso dovesse addirittura aumentare, o insorgessero vertigini e debolezza oppure uno stato confusionale anche lieve, è necessaria la supervisione dello specialista in grado di escludere problemi più severi, legati alla coagulazione ematica e all’ipertensione.

Infine, nei casi più gravi, può essere necessario ricorrere all’emergenza medica, per essere sottoposti a cauterizzazione dei vasi (ossia bruciare il tessuto delle pareti) colpevoli dell’episodio di epistassi nasale in gravidanza.