Daniele Magrini, L’anno dell’Intelligenza Artificiale

Le manifestazioni a cui hanno partecipato autori, attori, sceneggiatori americani, nella primavera del 2023, a Hollywood, hanno richiamato l’attenzione del grande pubblico su un argomento che fino a quel momento era rimasto circoscritto a ingegneri, scienziati, ricercator: l’Intelligenza Artificiale (i suoi vantaggi, i suoi rischi). In particolare, poco alla volta, abbiamo preso confidenza con quella che tra le Intelligenze Artificiali Generative è la più nota applicazione del genere, vale a dire Chat GPT, un modello di linguaggio sviluppato da OpenAI, progettato per comprendere e generare un testo in risposta alle domande degli utenti. E proprio all’Intelligenza Artificiale è dedicato l’ultimo libro di Daniele Magrini, come già suggerisce il titolo: “L’anno dell’Intelligenza Artificiale”.

Vero è che Chat GPT costituisce solamente la tappa finale (al momento) di un percorso i cui inizi risalgono indietro nel tempo, almeno ai primi anni Sessanta del secolo scorso, quando si è avuta la terza rivoluzione industriale, quella legata all’informatica. Opportunamente, perciò, Daniele Magrini fa seguire a una prima parte (“Le sfide dell’AI”), dove il tema esclusivo affrontato è l’Intelligenza Artificiale, una seconda parte (“Nella morsa degli algoritmi”), anch’essa suddivisa in cinque capitoli, nella quale a venire indagate sono le conseguenze prodotte nella vita delle persone dall’impiego dello smartphone, che nel giro di pochi anni – era il 9 gennaio 2007 quando Steve Jobs lanciò iPhone prodotto  da Apple – è divenuto per ragazzi e per adulti una sorta di protesi corporea, facendo scadere i cellulari degli anni Novanta a livello di ferro vecchio  e dotando ciascuno di noi di una doppia identità: l’identità online e l’identità offline. Il passo che segue è tratto dalla Nota dell’Autore.

“L’anno dell’Intelligenza Artificiale è un 2023 iniziato in realtà nel 2022, precisamente il 30 novembre, quando viene rilasciato Chat GPT, una strana macchina in grado di dialogare a suon di botta e risposta con un uomo. Capace di scrivere, perfino in una lingua complicata come l’italiano. La nascita di questo prodotto di OpenAI spalanca alla curiosità popolare le porte dei laboratori dove da anni si studiano le più sofisticate applicazioni algoritmiche e rende l’Intelligenza Artificiale un tema al centro dell’interesse collettivo, non più solo di nerd, addetti ai lavi lavori e intellettuali tecnologici, È in quelle settimane, convulse ed eccitanti a loro modo, che inizia l’Anno dell’Intelligenza Artificiale, che rispetto agli altri anni ha però una particolarità: non finirà. Si può dire che continuerà senza interruzioni perché l’innovazione delle automazioni non è destinata a interrompersi e ogni giorno dei nuovi giorni dei prossimi anni dell’Intelligenza Artificiale potrà accadere qualcosa di sorprendente, inedito, preoccupante, drammatico, eccezionale. Quella macchina generativa chiamata Chat GPT ha iniziato a far parlare di sé scrivendo letterine a Babbo Natale un po’ stupide, come questa: “Caro Babbo Natale, spero tu stia bene e che ti stia preparando per il tuo viaggio intorno al mondo. Volevo solo dirti quanto sono felice che tu sia qui a farmi visita ogni anno. Mi piacerebbe avere un nuovo gioco da tavolo quest’anno, se è possibile. Grazie per tutto quello che fai per rendere felici i bambini in tutto il mondo. Con affetto”

Daniele Magrini, L’anno dell’Intelligenza Artificiale, primamedia, Siena 2024

 

a cura di Francesco Ricci